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Il Venerdi' Di Repubblica

La bottiglia ... Quelli che, in Piemonte, resistono a fare il Carema... Da mezzo secolo, al confine con la Valle d’Aosta, una famiglia coltiva vitigni “faticosi” e ne ricava vini pregiati... Dove il Piemonte sta per farsi Valle d’Aosta, a Carema, nasce il Carema. Da uve Nebbiolo, come i grandi rossi di Langhe e Roero. Lunga gestazione (almeno tre anni dopo la vendemmia, almeno due in legno) e lunga durata. Lo fanno in pochi: due sole etichette note. Faticosa la manutenzione della vigna, dei muretti che sostengono tettoie e terrazze, dei piloni in pietra, detti tapioni, e la cura delle piante: tutto manuale. I Ferrando lo producono da cinquant’anni. Luigi ha passato il timone al figlio Roberto e la resistenza (di questo si deve parlare) continua. L’azienda è famosa anche per un’altra specialità, l’Erbaluce di Caluso, declinata in ogni tipologia. Sono vini di nicchia, tanta qualità e poche bottiglie, che vale la pena conoscere. Questo Carema etichetta bianca è del 2005. Che sia Nebbiolo, nessun dubbio. Al naso, rosa, erbe aromatiche, spezie, mineralità. Il sapore è asciutto e deciso, fine, di carattere. A Milano da Cotti e da Ronchi, a Roma da Lucantoni sui 18/21 euro.

Carema 2005 Ferrando

Ivrea (Torino)

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