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Il VenerdÌ Di Repubblica

Tra gli stand ... Barolo Mirafiore. Dove: Piemonte. Area di produzione: Serralunga d’Alba e Barolo (Cuneo). Proveniente da vitigni di nebbiolo, il Riserva 2004 Mirafiore di Fontanafredda è un Barolo dal colore rosso granata intenso. Il suo profumo è netto, con sentori di ciliegia nera, e tabacco, funghi secchi, spezie (la noce moscata e pepe) e alcuni profumi balsamici che ricordano la resina e la menta. Questo vino è perciò adatto ad accompagnare carni rosse e formaggi di media o lunga stagionatura. Ottimo da sorseggiare a fine del pasto.

Peperone di Capriglio. Dove: Piemonte. Area di produzione: Capriglio (Asti). Coltivato nella zona del Monferrato, il peperone di Capriglio ha un frutto di dimensioni medio-piccole. Grazie al sapore
dolce e allo spessore carnoso, è adatto alla conservazione (tradizionale è quella sotto vinaccia). I pochi che ancora lo coltivano stanno attenti a tramandare integro il patrimonio genetico attraverso l’uso dei semi ricavati ogni anno dagli ortaggi raccolti.

Orzo delle Valli bellunesi. Dove: Veneto. Area di produzione: Valli bellunesi. Adatto a essere coltivato fino a 1.700 metri di altezza, l’orzo delle valli bellunesi ha una resa che è di un terzo inferiore a quella delle varietà di pianura: il seme bianco è però grande e pesante e la qualità è ottima. Decorticati a pietra, i semi sono cucinati nella minestra d’orzo o usati per produrre birra.

Casatella trevigiana Dop. Dove: Veneto. Area di produzione: provincia di Treviso. Alle spalle ha una remota tradizione casearia (alla fine dell’800 le donne lo preparavano con il poco latte che riuscivano a sottrarre all’alimentazione), oggi la Casatella è il prodotto di punta delle produzioni
lattiero-casearie del Trevigiano. Marchio Dop dal 2008, è un formaggio a pasta morbida, lucida, lievemente mantecata, fondente in bocca, dolce, con venature acidule. Va consumato entro 15 giorni.

Razza bovina Cabannina. Dove: Liguria. Area di produzione: Val d’Aveto (Genova). Autoctona della Val d’Aveto la cabannina è l’unica razza bovina autenticamente ligure. I suoi capi sono piccoli, dal manto scuro con una striscia chiara sul dorso. Il latte conserva gli aromi dei pascoli del territorio. All’inizio del XIX secolo gli esemplari erano 40 mila, oggi ne restano circa 200. Dal 1982 è però cominciato un lavoro di recupero della razza.

Chinotto di Savona. Dove: Liguria. Area di produzione: daVarazze a Finale Ligure (Savona). Importato in Liguria nel XVI secolo da un navigatore di ritorno dalla Cina, questo agrume dal
profumo intenso ha migliorato le sue qualità grazie al clima della regione. Troppo amarognoli
se consumati freschi, questi chinotti vanno canditi. La lavorazione è però complessa e solo poche pasticcerie della zona oggi affrontano il lungo e costoso procedimento.

Prosciutto Toscano Dop.
Dove: Toscana. Area di produzione: tutta la Regione. Clima perfetto per la stagionatura, una tradizione secolare, un consorzio che dal 1990 garantisce controlli su tutta la produzione. Questi gli ingredienti della ricetta che ha reso il Prosciutto Toscano Dop capace di imporsi sul mercato nazionale e internazionale, muovendo un giro d’affari di 40 milioni di euro. Le 22 aziende riunite nel consorzio puntano a conservare il sapore e gli aromi della Toscana.

Mazzafegato dell’alta Valle del Tevere. Dove: Umbria. Area di produzione: Città di Castello e Umbertide (Perugia). Gli ingredienti di questo insaccato sono le parti del maiale più ricche di sangue: fegato, cuore, polmone e carni avanzate dalle lavorazioni. Tritate grossolanamente, sono conciate con sale, pepe, piccole quantità di aglio e scorza di limone. A dare al Mazzafegato un sentore davvero particolare sono però i fiori di finocchio.

Biscotto di Ceglie. Dove: Puglia. Area di produzione: Ceglie Messapica (Brindisi). A Ceglie
Messapica le donne fanno da sempre un biscotto a base di pasta di mandorle, il “piscquett’l”, di forma irregolarmente cubica, preparato a partire da mandorle in parte scottate in acqua e in parte tostate. Simbolo cittadino, questi dolci non mancano mai sulle tavole delle feste né quando si confezionano le bomboniere per un matrimonio.

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