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Il Venerdi' Di Repubblica

Bere alla guida, la roulette russa dell’etilometro ... Sapevo che sarebbe finita così. Quando l’impero dell’etilometro, che già esisteva in altri paesi, si è esteso all’Italia, abbiamo vissuto giorni difficili. Sapete di cosa parlo: il legislatore italiano, sull’esempio dei colleghi stranieri, ha decretato che non si può guidare dopo avere bevuto una certa quantità di bevande alcoliche, e l’etilometro è lo strumento che verifica la situazione. Principio sacrosanto, quello di esigere piena lucidità in chi guida. Ma i parametri adottati in Italia sono eccessivamente severi il fatto che altrettanto severi, se non più severi ancora, siano i parametri degli stranieri; non dimostra nulla: anche gli stranieri possono sbagliare. La legge, comunque, è entrata in vigore, e si sono susseguite giornate di grande agitazione. Si raccontava del tale che, per avere bevuto due bicchieri di vino durante il pasto, più un bicchierino di grappa, aveva subito una contravvenzione terribile, il sequestro della macchina, l’obbligo di riconquistarsi una patente ex novo. Si raccontava di agguati delle forze dell’ordine, appostate nei pressi di rinomati ristoranti. Insomma il regime del terrore. I buoni cittadini; a scanso di equivoci; decidevano di diventare astemi: solo acqua ai pasti, anche quando si assaporava una pernice o un’aragosta. Ma sapevo come sarebbe finita: qualche settimana di agitazione, magari un paio di mesi, e poi... sarebbe tornata la calma, avrebbe prevalso il buon senso. Infatti nessuno viene più a raccontare che al tale hanno sequestrato macchina, patente, eccetera. li terrore dell’etilometro è finito. Italica pigrizia? Italico buon senso? Spesso alle forze dell’ordine, tocca in sorte di mitigare gli eccessi di un legislatore un po’ nevrotico. Speriamo che sussistano i controlli presso le discoteche, il sabato sera. Quanto a noi; che non frequentiamo discoteche, godiamoci la dolce vita di sempre. Con un pericolo, però: quelle leggi famose sono sempre in vigore. Se osiamo bere un secondo bicchiere con la pernice, abbiamo buone possibilità di farla franca, ma c’è sempre il pericolo di un agente di cattivo umore. Una possibilità su mille? E quello che chiamo, in breve, il regime della roulette russa.

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