L’Italia del vino, che, nei primi 9 mesi 2021, ha esportato 5,13 miliardi di euro di vino (+15% sul 2020), ha una sua locomotiva, il Veneto. Le cui produzioni, secondo i dati Istat, tra gennaio e settembre 2021, hanno toccato 1,78 miliardi di euro di spedizioni, in crescita del 13,1% sullo stesso periodo del 2020, ossia il 34,7% del totale, più di una bottiglia su tre. Al secondo posto il Piemonte, con un fatturato estero di 884 milioni di euro (+18,3%) ed una quota di mercato del 17,2%, seguito dalla Toscana, che cresce del 20%, arrivando a 815 milioni di euro ed una quota del 15,9%.
Le tre Regioni leader della viticoltura del Belpaese, insieme, valgono così il 67,8% di tutte le esportazioni, mentre ai piedi del podio si piazza il Trentino-Alto Adige, che cresce meno delle altre big (+8%), arrivando comunque a 454 milioni di euro, ossia l’8,8% delle spedizioni. La quinta Regione che esporta più vino all’estero è l’Emilia Romagna (295 milioni di euro, +16,5% sui primi nove mesi 2020), con una quota di mercato del 5,7%, seguita dalla Lombardia (200 milioni di euro, +12%), pari al 4% dell’export enoico italiano.
Nella top ten delle Regioni esportatrici anche Abruzzo (147 milioni di euro, 2,9% del mercato), Puglia (129 milioni di euro, 2,5% del mercato), Sicilia (103,4 milioni di euro, 2% del mercato) e Friuli-Venezia Giulia (100 milioni di euro, 1,9% del mercato). Tutte le altre Regioni rappresentano quote inferiori all’1%, e tra queste c’è chi mette a segno crescite importanti, seppure partendo da dati assoluti molto bassi - come Umbria (+27,1%), Liguria (+46,8%) e Molise (+61,8%) - e chi invece - Calabria (-19,6%) e Basilicata (-1,3%) - nei primi 9 mesi 2021 ha perso qualcosa sul 2020, in un quadro comunque assolutamente positivo per il vino italiano nel suo complesso.
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