L’Italia che produce è anche quella “green”. Il valore della produzione del verde made in Italy è un patrimonio nazionale che si è attestato, nel 2023, intorno ai 3,1 miliardi di euro, arrivando addirittura ad eguagliare le cifre record del 2022, annus mirabilis per il comparto (fonte: Istat). Le esportazioni dei prodotti florovivaistici italiani grazie ad un valore di oltre 1,2 miliardi di euro, proiettano il nostro Paese dietro solo ai Paesi Bassi (leader mondiale) in Europa, mentre ricopre la terza posizione, dietro alla Colombia, a livello globale. Numeri riportati in una nota da Flormart, il Salone Internazionale Florovivaismo (edizione n. 73, dal 25 al 27 settembre, Fiere di Parma), che aggiunge come il totale dell’export è composto da 780 milioni per piante ornamentali e vivaismo (esclusi gli alberi da frutto e arbusti, pari a 90 milioni), 300 milioni per piante in vaso, 170 milioni derivati da fogliame, rami, muschi, licheni, recisi, freschi o trattati e da 135 milioni dei fiori recisi. L’andamento più che positivo dell’export garantisce il saldo della bilancia commerciale, con i 27 Paesi dell’Ue che costituiscono la principale destinazione dei prodotti italiani (80%).
A livello globale, secondo le stime Eurostat, il valore alla produzione di fiori e piante ornamentali (esclusi i vivai) è di 25 miliardi di euro (1,46 miliardi quello italiano), generati da 300.000 imprese del settore su una superficie di 680.000 ettari. A questi numeri vanno sommati quelli del vivaismo: 28 miliardi di valore alla produzione (in Italia 1,68 miliardi di euro) e 61.000 imprese per un valore totale stimato del comparto globale di 53 miliardi di euro. A livello europeo, il valore della produzione di fiori e piante ornamentali, vivai esclusi (generato da 33.000 imprese su una superficie di 55.000 ettari), è di 9,4 miliardi, 10 volte le produzioni africane e quasi il doppio di quelle nordamericane (fonte: Eurostat, Aiph); il valore del vivaismo europeo alla produzione è di 12 miliardi, con 20.000 imprese del comparto stimate (fonte: Eurostat), per un valore totale stimato del comparto europeo di 21,4 miliardi di euro.
Il paesaggio, pertanto, non rappresenta solo un bene da tutelare, ma diventa elemento fondante dell’identità dei territori, dove l’idea di progettazione urbana, indissolubilmente legata al green, deve essere coerente e armonica con lo sviluppo delle nuove attività, tutelando e valorizzando sia i beni ambientali sia il paesaggio stesso. L’edizione 2024 di Flormart Green Italy avrà un focus sul verde per le aziende, per i nuovi distretti residenziali, per sport e tempo libero, per le aree commerciali. Le diverse aree tematiche offriranno l’opportunità agli stakeholder del settore di confrontarsi con temi reali che influenzano concretamente lo sviluppo del paesaggio. Tanti gli operatori del settore che parteciperanno al Salone, di cui almeno il 50% provenienti dall’estero, grazie alla collaborazione con Ice Agenzia. “Flormart Green Italy - ha affermato Patrizio Giacomo La Pietra, Sottosegretario di Stato per l’Agricoltura - nel tempo ha saputo ricavarsi un ruolo di primo piano nel panorama florovivaistico nazionale ed internazionale, rappresentando uno dei simboli più concreti dell’insieme di valori di cui è portatrice l’agricoltura italiana. Il Governo Meloni ha messo al centro della propria agenda politica l’agricoltura, dimostrando un’attenzione che, nell’ambito del florovivaismo, si è concretizzata con l’approvazione del DdL Florovivaismo. L’obiettivo che ci siamo prefissati è di aggiornare il quadro normativo, puntare sulla ricerca, la sperimentazione e l’innovazione tecnologica, che tenga nel giusto conto anche la necessità di coniugare produzione e rispetto dell’ambiente”. Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice, ha ricordato che “l’Italia è il terzo esportatore mondiale di prodotti florovivaistici grazie alla qualità e alle varietà proposte dai produttori di eccellenza del made in Italy. Le produzioni tropicali, ad esempio, raggiungono con successo destinazioni come Dubai e il Marocco, attestando la capacità del settore italiano di soddisfare mercati diversificati ed esigenti. Il comparto florovivaistico italiano nel 2023 ha registrato un fatturato di circa 3 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi generati dalle esportazioni, praticamente stabili rispetto al 2022 ma in crescita di circa il 35% rispetto al 2019, prima dei “cigni neri”. Si tratta di un dato significativo che evidenzia la competitività italiana a livello internazionale, confermato anche dalla crescita del 4,5% nei primi mesi del 2024, superiore alla media nazionale. A Flormart con 200 espositori porteremo 150 operatori, tra buyer, giornalisti e opinion maker, provenienti da 41 Paesi, con l’obiettivo di contribuire a consolidare la presenza sui mercati internazionali e cogliere nuove opportunità di business degli operatori italiani”. Per Antonio Cellie, ad Fiere di Parma, “superare la soglia dei tre miliardi in termini di valore di produzione, significa annoverare per diritto il florovivaismo tra le risorse di primo livello in ambito nazionale; questa cifra, insieme a quella relativa ai dati export italiani, pari a 1,2 miliardi, confermano dunque il grande rilievo della nostra produzione anche a livello internazionale”.
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