Il vigneto europeo è sempre più green, specie in Spagna, dove, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, i filari condotti a biologico coprono 96.000 ettari, pari al 9% dell’intero vigneto spagnolo. Seconda l’Italia, a quota 72.300 ettari

Continua a contrarsi il vigneto europeo, che nel solo 2015 ha perso 34.000 ettari vitati, un calo che riguarda anche il primo Paese per potenziale vinicolo del Vecchio Continente, la Spagna, passata dall’1,124 milione di ettari del 2001 ai 959.000 del 2016, a cui vanno sommati i 36.000 ettari di diritti di impianto iscritti nel registro vitivinicolo spagnolo fino al 2023. A crescere, invece, è il vigneto bio, che rappresenta ormai il 9% del vigneto spagnolo, ossia 96.000 ettari, che fanno della Spagna, per distacco, il Paese con i filari più green d’Europa, con l’Italia al secondo posto a quota 72.300 ettari, coltivati da 10.000 aziende e 1.300 cantine del Belpaese (dati Aiab - Associazione Italia per l’Agricoltura Biologica).

Ma il primato spagnolo non finisce in vigna, perché, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura di Madrid (www.mapama.gob.es), l’intera agricoltura del Paese iberico ha visto una crescita delle coltivazioni biologiche, nel 2015, del 18,4% sul 2014, portando la superficie bio totale a quota 1,96 milioni di ettari. Tornando all’aspetto enoico, invece, la Regione leader è la Castilla-la Mancha, con 54.500 ettari, seguita dalla Cataluña, con 11.700 ettari, da Murcia, a quota 10.100 ettari, e dalla Comunidad Valenciana, con 9.700 ettari, per una produzione totale, nella vendemmia 2015, di 395.000 tonnellate di uve bio.
Anche della classifica delle aziende verdi guida la Castilla-la Mancha, con 193 cantine (compresi imbottigliatori di vino prodotto in biologico), quindi Cataluña (169), Comunidad Valenciana (104) e Andalusia (62).