
Il 2024 è ormai passato da mesi, ma continua a far parlare riguardo al mondo del vino. Un anno dove non sono mancate le difficoltà, basti pensare alla produzione globale, la più scarsa degli ultimi 60 anni, causata dagli effetti climatici, senza dimenticare la crescita del “salutismo” e l’ascesa di bevande “no e low alcol” che hanno frammentato il mercato. Ma il 2024 ha avuto anche dei dati positivi, se solo si pensa, ad esempio, al record dell’export fatto registrare dall’Italia. E, a proposito di esportazioni, lo scorso anno è stato con il segno “più” anche a livello europeo tanto che, per le bevande alcoliche, riporta Eurostat, è stato raggiunto un valore di 29,8 miliardi di euro con un aumento del 10,9% sul 2019 (quando il valore delle esportazioni era di era 26,9 miliardi di euro), ovvero l’anno precedente a quello del Covid. A trainare le esportazioni è stato proprio il vino con una quota del 56,2% (pari a 16,8 miliardi di euro) di tutte le bevande alcoliche. Alcolici e liquori occupano la seconda posizione, con il 29,7% del totale (8,9 miliardi di euro), seguiti dalla birra con l’11,5% (3,4 miliardi di euro); sidro, sidro di pere, idromele, saké e altre bevande fermentate si prendono l’1,7% (0,5 miliardi di euro) e Vermouth e altri vini aromatizzati con piante o aromatici toccano l’1% (0,3 miliardi di euro).
La Francia, nel 2024, è stata di gran lunga il principale esportatore dell’Ue di bevande alcoliche verso Paesi al di fuori di questi confini per un totale di 12,1 miliardi di euro, il 41% del totale; un risultato ottenuto grazie principalmente al vino (66,7%, 8,1 miliardi di euro). Al secondo posto c’è l’Italia, con 6 miliardi di euro (il 20% delle esportazioni totali dell’Ue verso Paesi extra Ue), cifra che per la maggior parte (81,1%, 4,9 miliardi di euro) è legata all’export di vino. La Spagna e i Paesi Bassi hanno esportato, rispettivamente, 2,5 miliardi di euro e 2,3 miliardi di euro (l’8% ciascuno), ma mentre la categoria più significativa per la Spagna è stata il vino (1,6 miliardi di euro), per i Paesi Bassi ha primeggiato la birra (1,3 miliardi di euro).
Nel 2024 gli Stati Uniti sono stati la principale destinazione delle bevande alcoliche dell’Ue, per un totale di 8,9 miliardi di euro (30% complessivo) e, oltre la metà di questo valore, ovvero 4,9 miliardi di euro, si è legato all’esportazione di vino e, altri 2,9 miliardi di euro, a distillati e liquori. Il Regno Unito è stato il secondo partner commerciale con 4,9 miliardi di euro (17% del totale), un risultato derivato principalmente dalle esportazioni di vino (68%, 3,3 miliardi di euro). Seguono la Cina, il Canada (1,6 miliardi di euro ciascuno) e la Svizzera (1,4 miliardi di euro), ma con una distinzione: le esportazioni di bevande alcoliche verso il Canada e la Svizzera sono state “spinte” in primis dal vino, mentre quelle verso la Cina da alcolici e liquori (0,7 miliardi di euro, 45%) e poi dal vino (0,5 miliardi di euro, 34%).
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