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CRISI ENOICA

Il vino di Francia e il piano di salvataggio proposto al Governo, tra estirpi e distillazione

“Situazione senza precedenti. Filiera vitivinicola a un punto di svolta. O la sosteniamo, o assisteremo al suo crollo”, scrivono le associazioni
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La filiera del vino di Francia in crisi scrive al Governo (ph: Gemini Ai)

C’era una volta (e in parte c’è ancora) il modello Francia, con i suoi grandi vini pagati a prezzi stellari (come accade ancora oggi, seppur con ribassi importanti), con i suoi châteaux che per qualche tempo sono stati oggetto del desiderio di tanti investitori cinesi ed asiatici, con le sue maison di Champagne e le bollicine più prestigiose del mondo, la cui luce abbagliante in qualche modo impediva di vedere un grande sottobosco di vini a basso prezzo prodotti in quantità che oggi il mercato non è più capace di assorbire, o che restano in cantina e vengono venduti a prezzi stracciati. Un modello che è andato in crisi profonda, tanto da metterne in discussione la sopravvivenza. Almeno, è quello che hanno scritto nero su bianco le rappresentanze della filiera - Cnaoc (Confédération Nationale des producteurs de vins et eaux-de-vie de à Appellations d’Origine Contrôlées), Vfc (La Coopération Agricole - Vignerons Coopérateurs), Vignerons Indépendants de France, VinIgp (Confédération des Vins Igp), Fnsea, Ja (Jeunes Agriculteurs) e Cniv (Comité National des Interprofessions des Vins à appellation d’origine et à indication géographique) - in una lettera consegnata al Ministro dell’Agricoltura francese, Annie Genevard, incontrata nei giorni scorsi, in cui dicono che “la filiera vitivinicola è a un punto di svolta. O la sosteniamo, o assisteremo al suo crollo. Chiediamo la responsabilità dello Stato per avviare, senza indugio, un vero e proprio piano di salvataggio”. Di fronte a quella che viene definita “una situazione senza precedenti”, le richieste urgenti convergono su sostegno allo sradicamento dei vigneti (definitivo e temporaneo), la distillazione per la produzione di biocarburanti, assistenza e supporto al flusso di cassa per le cantine cooperative e riforma della legge Egalim per garantire una giusta remunerazione”.
L’obiettivo, spiegano i firmatari, “è risanare le scorte, adattare l’offerta alla domanda, preservare il futuro dei giovani viticoltori ed evitare il crollo di un intero settore della nostra agricoltura”. Il Ministro, dicono i rappresentati della filiera del vino francese, si è mostrato attento, affermando che “la filiera vitivinicola è quella che sta incontrando maggiori difficoltà attualmente” (a differenza di quanto dichiarato dal Ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, secondo il quale in Italia ci sono altre filiere messe peggio del vino, come ha detto intervistato da WineNews). “Le nostre aziende soffrono ed è urgente trovare un dispositivo sia strutturale, con lo sradicamento, sia congiunturale, con la distillazione per i biocarburanti. La cosa più complessa ora sarà trovare i budget nel contesto che conosciamo”, ha detto Jérôme Bauer, presidente Cnaoc, chiedendo supporto sia da parte del Governo francese, che dall’Europa, con più risorse finanziare.
“Di fronte a una crisi di portata senza precedenti, gli operatori del settore vitivinicolo lanciano l’allarme da diversi mesi. Tra il crollo dei consumi, le scorte invendute, l’aumento dei costi di produzione, le problematiche del commercio internazionale e i ripetuti rischi climatici, i viticoltori sono in difficoltà. Di fronte a questa situazione senza precedenti, abbiamo presentato oggi diverse richieste urgenti, strutturali ed economiche, al Ministro dell’Agricoltura, per salvare il nostro settore vitivinicolo. Il settore vitivinicolo sta attraversando una delle crisi più gravi della sua storia. La situazione economica è catastrofica, i mercati sono saturi e molte cantine sono al collasso, nonostante la vendemmia si stia rapidamente avvicinando. Allo stesso tempo, i costi continuano ad aumentare, ampliando i deficit e soffocando la liquidità. Di fronte a questa situazione, abbiamo chiesto al Ministro di attuare immediatamente un piano di sostegno solido e strutturato: assistenza per l’estirpazione permanente e temporanea per adattare il potenziale produttivo alla domanda, apertura della distillazione del vino ai biocarburanti per preparare la prossima vendemmia, sussidi ai biocarburanti se abbinati all’estirpazione (permanente o temporanea), modifiche al sostegno alla liquidità per evitare fallimenti a breve termine, assistenza per la ristrutturazione economica delle cantine cooperative per mantenerne la capacità economica e, infine, modifiche all’Egalim per garantire un equo compenso ai produttori”, si legge nella lettera della filiera. Che continua: “per il settore, è infatti imperativo ripulire le scorte e ridurre strutturalmente il potenziale produttivo nazionale al fine di riallineare l’offerta alla domanda e alleggerire la pressione sul flusso di cassa delle aziende”. I Giovani Agricoltori, in particolare, “hanno sottolineato la necessità di mantenere l’attrattività della professione vitivinicola”, oggi ai minimi termini. Inoltre, sostengono i francesi, “il Pacchetto Vino, presentato (dall’Ue, ndr) come risposta alle difficoltà del settore, mostra lodevoli intenzioni, ma rimane in gran parte teorico in assenza di risorse finanziarie. Una politica senza risorse è una politica senza effetti. Pertanto, le organizzazioni vitivinicole si aspettano che il Ministro richieda a Bruxelles i fondi di riserva per le crisi dell’Unione Europea”.
Richieste che, in attesa di trovare risposte concrete, sono state ascoltate con attenzione dalla Ministra Genevard che, riportano i firmatari della lettera, ha detto: “potete contare sul mio ascolto e sulla mia completa disponibilità, perché il settore vitivinicolo è quello che attualmente sta attraversando le maggiori difficoltà”. In particolare, riportano le sigle riunite nella Agpv (Association Générale de la Production Viticole), per quanto riguarda il consolidamento dei crediti bancari, “il Ministro ha proposto di istituire un inventario dopo la vendemmia al fine di adattare il prodotto bancario più appropriato, nel rispetto delle normative europee. Lo stesso vale anche per il progetto Egalim 4, che sarà presto esaminato in Parlamento: è fondamentale garantire il reddito degli agricoltori. Per quanto riguarda il mantenimento di un quadro favorevole alla viticoltura e la semplificazione, la Ministra ha menzionato i numerosi progressi recenti: la Legge “contraintes” (vincoli), la Legge sui Droni, il decreto sulla Flavescenza Dorata, il decreto Anses (sulle assicurazioni, ndr), e così via, e si è impegnata a esaminare attentamente i decreti attuativi e le ordinanze ministeriali per garantire che le misure siano efficaci e certe per gli operatori. Inoltre, per quanto riguarda l’estirpazione, la Ministra - riporta Agpv - ha indicato la necessità di fare il punto sull’ultima campagna (che ha mobilitato 109 milioni di euro per un volume di 27.000 ettari). Annie Genevard ha quindi espresso la sua comprensione per la richiesta, seppur con diversi prerequisiti: qualificazione dei vigneti oggetto di estirpazione (cause dell’estirpazione, terreni a riposo o vitigni produttivi, alternative dopo l’estirpazione). Verrà inoltre condotta un’indagine per calibrare la necessità di estirpazione a livello nazionale. Lavorare sul biocarburante, da parte sua, sarà possibile solo con una modifica dei testi europei, in particolare del Pacchetto Vino, che richiederà una negoziazione con i nostri partner italiani e spagnoli. Il sussidio per il biocarburante, se abbinato all’estirpazione, sarà valutato in termini di compatibilità con la mobilitazione del fondo europeo di riserva per le crisi. Non è fattibile per il Ministero implementare da solo un sistema di distillazione, in linea con le esigenze del settore vinicolo”. Infine, la Ministra ha ribadito il suo sostegno e la sua particolare attenzione ai giovani viticoltori. Sono state sviluppate diverse misure di sostegno: la mobilitazione dei restanti 10 milioni di euro della campagna di sradicamento per creare un fondo di emergenza di 9 milioni di euro per i giovani viticoltori. Ha inoltre assicurato di seguire con attenzione i piani e i contratti futuri attuati dai Giovani Agricoltori al fine di supportare al meglio la diversificazione delle aziende agricole.

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