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Il vino di qualità è un regalo particolarmente gradito dagli italiani: vendite in ascesa del 26%. Si spende fino a 123.000 lire per una bottiglia e lo spumante batte lo Champagne

Sondaggi & Tendenze
L'enoteca: luogo ideale per gli acquisti di vino di qualità

Il vino di qualità è un regalo particolarmente gradito dagli italiani: emerge dall'indagine mensile dell'Osservatorio del Salone del Vino, la rassegna esclusivamente professionale dedicata al mondo del vino e organizzata da Lingottofiere (la cui prossima edizione si terrà a Torino dal 22 al 25 novembre 2002). Nell'ultimo mese le vendite si sono incrementate del 26% rsipetto alla media annua e gli appassionati di vino sono disposti a spendere mediamente 123.000 lire per una bottiglia, con punte anche molto superiori. A confermare questa vocazione delle grandi bottiglie a farsi cadeau c'è il dato che riguarda gli acquisti di vino destinati a questo scopo. Nell'ultimo mese, infatti, gli italiani che dichiarano di acquistare vino per fare un regalo passano dal 33% al 53%. Insomma, la maggioranza assoluta dei frequentatori delle enoteche sceglie la grande bottiglia come regalo. E c'è un altro dato sorprendente, il deciso sorpasso delle “bollicine” italiane sullo Champagne: quando si parla di “bollicine” la spesa massima che il cliente medio delle enoteche è disposto a sostenere si attesta attorno alle 115.000 lire, ma gli enotecari rispondono che, nel periodo delle feste, lo spumante va più forte dello Champagne. Di questo parere sono il 61% degli intervistati, mentre a favore delle bollicine d'Oltralpe si pronuncia solo il 31% degli enotecari. E lo conferma anche il dato assoluto delle vendite: lo spumante in questo periodo conosce un incremento del 17%, lo champagne sale del 12%.

Le tendenze: dall'indagine condotta dall'Osservatorio del Salone del Vino - che ha intervistato i titolari di 400 enoteche, un campione casuale e stratificato su base regionale, che rappresenta dunque l'élite del mercato del vino - emergono tre tendenze: la prima riguarda lo spostamento di quote di reddito dal turismo e dal regalo tradizionale verso l'acquisto di bottiglie di pregio sia per la soddisfazione personale che per farne regali; la seconda è che i grandi vini tranquilli hanno azzerato la forbice di prezzo verso champagne e spumanti superandoli anche in quotazioni assolute; la terza tendenza è la decisa propensione del pubblico ad acquistare vini rossi strutturati.

La classifica: l'Osservatorio del Salone del Vino attraverso la sua rilevazione mensile ha anche stilato la graduatoria dei vini più venduti nel periodo che precede le festività confrontandola con l'analoga rilevazione del settembre scorso. Ai primi posti sono confermati i grandi vini italiani col Brunello che resta leader indiscusso, ma ci sono significative new entry nel gruppo dei primi 12, dove spiccano alcuni vini meridionali e dove "l'effetto Capodanno" promuove le “bollicine” di Franciacorta. La classifica si è così determinata: al primo posto c’è il Brunello di Montalcino, seguono il Barolo, Chianti, Chianti Classico, Barbaresco, che occupano stabilmente le prime cinque posizioni. Ma emergono: Montepulciano d'Abruzzo, Franciacorta, Rosso di Montalcino, Primitivo di Manduria, Greco di Tufo, Sassicaia e Taurasi, che occupano le posizioni dalla sesta alla dodicesima.

La classifica dei vini dolci, passiti e liquorosi: l'Osservatorio del Salone del Vino, infine, considerando il periodo delle festività, ha stilato anche una classifica limitata ai vini dolci, passiti e liquorosi: al primo posto, c'è il Moscato Passito di Pantelleria, al secondo il Moscato di Pantelleria, terza si piazza la Malvasia delle Lipari. Seguono poi il Brachetto d'Acqui, il Vin Santo del Chianti, il Marsala, il Vin Santo di Montepulciano, il Moscato di Noto, il Recioto di Soave, l’Asti, l’Albana di Romagna ed il Ramandolo Colli Orientali del Friuli, che chiude la classifica dei 12 vini dolci, passiti e liquorosi.

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