Chi incentiva i brindisi a casa, chi chiede di condividerli via social per non fermare il racconto del vino, chi lancia le degustazioni on line, chi raccoglie fondi per gli ospedali: in tempi di Coronavirus, problema non più solo cinese e italiano, ma sempre più europeo e mondiale (anche se alcuni Paesi sembrano ancora sottovalutare il problema, ndr) tanto che per l’Oms si tratta di pandemia, il vino italiano, simbolo della socialità in un momento in cui socializzare “dal vivo” non è possibile, si lancia sui social con tante iniziative, per alleggerire l’umore, ma anche per fare del bene. Nel pieno boom della spesa on line, anche di vino, che si registra in questi giorni di ristoranti e bar chiusi (secondo WineLivery in città come Milano siamo oltre il +50% rispetto alla media, ndr), c’è chi, come Tannico, grazie alla collaborazione delle più importanti cantine italiane (tra cui Cà Maiol, Cà del Bosco, Ferrari, Contadi Castaldi, Feudi di San Gregorio, Kettmeir, Masciarelli, Moët Hennessy, San Leonardo, Santa Margherita, Tasca d’Almerita e Tommasi), donerà all’Ospedale Sacco di Milano 1 euro per ogni bottiglia acquistata da una speciale selezione del catalogo.
Tante cantine si attrezzano anche per la consegna a domicilio ai privati, senza costi di spedizioni, di prodotti acquistati on line, anche per piccole quantità, come racconta la cantina emiliana Umberto Cesari, che lancia “#IORESTOACASA, IL VINO TE LO PORTIAMO NOI”.
E se c’è chi come la storica trasmissione di Radio 2 “Decanter”, condotta da Fede&Tinto e Andrea Amadei, ha lanciato #iobevoitaliano, invitando tutti a condividere un selfie con la bottiglia di vino, birra o spirits che stiamo bevendo a casa, per “stringersi attorno alle realtà produttrici nazionali che stanno ricevendo numerose disdette di ordini dall’estero” - campagna sposata anche da WineNews, con il direttore Alessandro Regoli che ha invitato a riscoprire il piacere di riportare sulla tavola quotidiana una buona bottiglia di vino, anche per sostenere il made in Italy - c’è chi lancia #iolaperitivolofaccioacasa, come fatto dal Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. Una campagna lanciata dai profili social del Consorzio, “con la quale invitiamo a stare a casa e bere un aperitivo, a scattarvi una foto del vostro aperitivo casalingo e condividerla con l’hashtag #iolaperitivolofaccioacasa”.
Con i piccoli riti quotidiani da sempre momento di socialità nei bar e nei locali, ora vietati per superare il prima possibile l’epidemia di Coronavirus, che si cerca di traslare nelle case in cui tutti dobbiamo restare in questi giorni.
Magari, in momenti, anche live, di condivisione via social. E se c’è chi si ingegna con le degustazioni on line, come la cantina Maeli dei Colli Euganei, guidata da Elisa Dilavanzo, che spedisce i vini a casa da degustare poi con la produttrice collegandosi via internet, altri scelgono la via di Facebook, come Luca Balbiano della Cantina Balbiano di Andezeno, storico produttore di Freisa di Chieri, che ha lanciato #STAPPATINCASA: ogni sera alle ore 19 una live Facebook in cui un produttore stappa una bottiglia e guida alla degustazione online. “Quello che stiamo vivendo è un momento difficile per tutti. Sono sicuramente dei giorni “storici” che ricorderemo per molto tempo. Abbiamo il dovere di rimanere a casa, ma anche quello di mantenere vive le nostre passioni. Per questo mi è venuta l’idea di #STAPPATINCASA: un luogo di incontro virtuale per continuare a raccontare un vino in pochi minuti e condividerlo con chi resta a casa, parlando di abbinamenti, aneddoti o, semplicemente, per il piacere di stare insieme in convivialità, seppur lontani”.
E, ripetiamo, sono solo pochissime delle tante storie che, in tempi di Coronavirus, raccontano la voglia di guardare avanti di produttori e appassionati di vino.
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