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GRANDI IMPRENDITRICI

Il vino, la grappa e l’agroalimentare nel “Made in Italy impresa al femminile”

Giannola Nonino, Josè Rallo, Donatella Cinelli Colombini e Olga Urbani tra le 100 donne protagoniste della mostra al Ministero del Made in Italy
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Il vino, la grappa e l’agroalimentare nel “Made in Italy impresa al femminile”

Da Giannola Nonino, la “Nostra Signora della grappa”, che con il marito Benito Nonino, nel 1973, dalle uve Picolit, creò la prima Grappa Monovitigno italiana, a Josè Rallo, alla guida con il fratello Antonio Rallo di Donnafugata, una delle cantine che hanno segnato il “rinascimento” del vino di Sicilia, a Donatella Cinelli Colombini, fondatrice del Movimento Turismo del Vino e storica produttrice di vino che con Casato Prime Donne, a Montalcino, in terra del Brunello, ha creato un’azienda tutta al femminile, ad Olga Urbani, ai vertici dell’azienda umbra Urbani Tartufi, che ha portato l’eccellenza del tartufo italiano nel mondo: sono solo alcune delle imprenditrici del settore agroalimentare, tra le 100 selezionate per la mostra “Made in Italy impresa al femminile”, ospitata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Palazzo Piacenti a Roma (visitabile nei weekend fino al 25 maggio), e inaugurata, oggi, 15 aprile, nelle tante iniziative della “Giornata Nazionale del Made in Italy”, voluta dallo stesso Ministero guidato da Adolfo Urso.
Una celebrazione di “oltre 100 imprenditrici italiane che si sono affermate nei loro settori, contribuendo con coraggio e determinazione alla crescita economica, sociale e civile dell’Italia. La valorizzazione delle eccellenze imprenditoriali del nostro Paese, che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy vede come obiettivo primario della sua missione, non può prescindere dal raccontare la storia del successo di donne, che con le proprie azioni hanno anche contribuito a scardinare regole e culture che per lungo tempo hanno considerato l’iniziativa imprenditoriale come una questione esclusivamente maschile, spiega una nota del Ministero. Le immagini fotografiche, i video e gli oggetti messi a disposizione dagli archivi e dalle imprese mostrano storie individuali e familiari di forte responsabilità sociale, di innovazione e di resilienza, che hanno creato sviluppo economico e valore non solo sui territori nei quali operano. I settori di queste imprese sono affiancati in mostra in una miscellanea di comparti che vanno dalla moda al wellness, dal turismo alla cosmetica, dalla cinematografia all’arredamento e design, dall’arte orafa all’editoria, dalla farmaceutica all’elettronica e all’aerospazio, dall’agroalimentare ai videogiochi, dalla raccolta e trattamento dei rifiuti al riutilizzo dei materiali, dalla cantieristica alla siderurgia ed altro ancora. Si tratta di settori nei quali storicamente le donne hanno trovato uno spazio di azione, come pure di settori dove è stato più difficile farsi strada, alcuni fortemente strategici per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. A molte di queste imprenditrici è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro e il “Premio Marisa Bellisario”. Conoscere le storie di queste imprenditrici significa comprendere il sistema “impresa al femminile”, la sua creatività e sostenibilità, l’amore per i territori, l’attenzione al benessere dei propri dipendenti, all’inclusione che valorizza le competenze di ogni persona, al rispetto della tradizione e alla tensione verso l’innovazione.
Come detto, tanti sono i nomi legati al mondo dell’enogastronomia e dell’industria alimentare: da Pina Amarelli (Amarelli) ad Angiola Maria Barbizzoli Migliavacca (Campari Group), da Margherita Dogliani (Il Biscottificio Piemonte dei fratelli Dogliani) a Susanna Martucci (Alisea), da Priscilla Occhipinti (Nannoni Grappe) a Stefania Peduzzi (Rustichella d’Abruzzo), da Francesca Porteri (Trattoria Porteri) a Cristiana Sartori (Dicristiana Azienda Agricola), da Federica Suban (Antica Trattoria Suban di Mario Suban) a Gloria Maria Tenuta (Gias Surgelati), ed a Orietta, Gigliola Simonetta, Mari Donatella e Orietta Maria Varnelli ed Elda Luchini (tutte di Distillerie Varnelli), per citarne solo alcune (qui l’elenco completo).

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