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Il vino perfetto? Matematico. “Algo-Wine”, software sviluppato da Ors Group con Università italiane e americane, che grazie a complessi algoritmi matematici, statistici e di econometria consente di raccogliere l’uva al momento perfetto di maturazione

Se tutte le discipline scientifiche consultate fin qui, unitamente al know how di esperti e vignerons, non bastano, ora in soccorso ai produttori alle prese con vendemmie sempre più complesse e difficili, arriva anche la “regina” della scienze: la matematica. Se fossimo in un celebre fumetto, sarebbe un classico caso da Pico De Paperis, nella realtà si traduce in un software, che si chiama “Algo-Wine”, sviluppato dalla società italo-tedesca Ors Group per ottenere “la migliore qualità possibile di vino dalla vigna, raccogliendo le uve al momento perfetto della maturazione, grazie all’esatta previsione di quando l’acino la raggiungerà, e risparmiare sui costi di vendemmia, ottimizzandola”. Matematico. Ma come funziona? Mediante complessi algoritmi di matematica, statistica ed econometria, che processano in pochi secondi migliaia di “big data” sui più diversi parametri (quantità di luce, calore, altitudine, tipo di terreno, orientamento dei filari al sole, acqua e precipitazioni, e persino la rugiada), e che, in base al vino da produrre, anticipando la curva di maturazione delle uve e suddividendo il vigneto in blocchi omogenei, calcolano il momento migliore per la raccolta. Con conseguenze anche sulla selezione e sulla lavorazione delle uve e, quindi, sulla gestione della cantina.
“Ogni azienda vitivinicola - spiega il dottor Pierluigi Riva, chief technology officer di Ors Group - potrà da oggi disporre di aggiornate stime sullo stadio di maturazione di ogni tipologia di uva, in modo da vendemmiare ciascun filare al momento ottimale ed evitare così, per esempio, che eccessi di raccolto degradino la qualità del vino, oppure che il ritardo nella raccolta vada ad inficiare i parametrici chimici necessari per mantenere struttura ed aromi. Ma fare stime corrette è molto complicato, anche perché i parametri variano sensibilmente ogni anno a seconda delle delle condizioni atmosferiche. La produzione di anno in anno può cambiare anche del 30% e le tempistiche per la vendemmia di 10-15 giorni”.
Ma cosa c’entrano i big data con la creazione di vini di qualità? Ogni viticoltore ha a sua disposizione un volume di informazioni (big data) inerenti non solo al tipo di uva o di vino che si vuol produrre, e non solo. Tutte queste informazioni possono essere misurate e correlate allo stato di crescita e di maturazione dell’uva al susseguirsi dei diversi eventi fenologici, così come per ogni altro prodotto agricolo. Dividendo quindi il vigneto in blocchi omogenei di crescita, è possibile prevedere quando ogni blocco maturerà.
Finora, spettava al viticoltore e/o all’enologo il compito di assaggiare l’uva giorno dopo giorno, sondarne la consistenza, il colore, lo spessore della buccia e il sapore, oltre a fare frequenti e costose analisi di laboratorio, per capire quando gli zuccheri e gli acidi raggiungono il loro punto di equilibrio. Ora, grazie al software Algo-Wine, gli esperti del settore trovano aiuto nella scienza oer ottenere, con largo anticipo, l’esatta previsione di quando l’acino raggiungerà il suo momento di maturazione perfetto. L’Algo-Wine è in grado di supportare ogni fase di lavorazione dell’uva: dalla raccolta alla fermentazione, dalla gestione della cantina alla pressatura. Con Algo-Wine è possibile anche organizzare con la massima efficienza e l’eliminazione di ogni spreco la gestione dei vigneti, della lavorazione dell’uva e della cantina. Anche una corretta gestione della cantina, infatti, può influenzare, come qualsiasi altra fase della produzione, l’esito qualitativo del vino: se si vendemmia una quantità di grappoli eccessiva, per esempio, e non c’è sufficiente spazio nelle vasche di decantazione, l’uva dovrà aspettare per entrare in lavorazione, anche se, una volta staccata dalla pianta, la qualità di zuccheri e polifenoli peggiorerà molto velocemente.
Il software Algo-Wine, sviluppato in oltre tre anni di ricerca e lavoro, in collaborazione con Università italiane e americane tra cui la Cornell University, l’Università di Torino - Facoltà di Agraria, l’Istituto Enologico Umberto I di Alba, è stato applicato con successo da una prima azienda vitivinicola, la Noceto Michelotti (www.nocetomichelotti.it), che alla passione ed esperienza del viticoltore e del suo team di agronomi ed enologi ha affiancato una gestione scientifica e digitale del processo di selezione delle uve, ottenendo anche importanti benefici (fino al 30% di risparmi) in fase di vendemmia.
Info: www.ors.it

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