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Il vino tra arte, cultura e bellezza: la “rivoluzione gentile” delle Donne del Vino della Sicilia 

Nel Museo Archeologico di Palermo in scena un ricordo di Marisa Leo, con la testimonianza di 100 nomi femminili del mondo dell’enologia
DONNE DEL VINO, Marisa leo, ROBERTA URSO, Italia
Il murales dedicato a Marisa Leo dall’artista Piriongo, nella città di Salemi 


É partita, con un evento zero a Palermo, la “rivoluzione gentile” che coniuga il vino ed i luoghi della cultura del Belpaese, nel segno del rispetto: nel Museo Archeologico Salinas, il più antico dell’isola, le Donne del Vino della Sicilia hanno messo in scena “100 donne raccontano il vino, tra arte, cultura e bellezza”, in ricordo di Marisa Leo, una delle donne più influenti della realtà vinicola isolana, vittima di femminicidio nel 2023.
Tra racconti evocativi, masterclass e degustazioni (coordinate dalle sommelier Ais, Assosommelier, Fis, Onav), sono stati narrati nei calici i diversi terroir di quel complesso continente vitivinicolo che è la Sicilia, creando una felice interazione tra il vino ed il ricco patrimonio archeologico custodito nella più importante e antica istituzione museale dell’isola. Nell’evento si sono tenuti anche talk dedicati al contrasto alla violenza di genere e due performance teatrali sul tema. “Cultura, sostenibilità e solidarietà sono i pilastri su cui si basa questo format (a cavallo tra intrattenimento e educational), che ha avuto un grande successo e che verrà replicato con cadenza annuale e - ha spiegato Roberta Urso, alla guida delle Donne del Vino della Sicilia - siamo, inoltre, felici che parte del ricavato della vendita dei vini disponibili al temporary shop verrà destinato alla onlus Marisa Leo per il contrasto alla violenza di genere”.
La mission dell’associazione, fondata dopo la morte di Marisa Leo - che ricopriva il ruolo di responsabile marketing e comunicazione a Colomba Bianca, una delle più grandi cantine cooperative della Sicilia occidentale - ha tra i suoi obiettivi il sostegno economico alle fasce deboli, in particolare i bambini, vittime di tragedie familiari. A livello italiano le Donne del Vino vantano 1.200 socie, tra produttrici, agronome, enologhe, avvocate, sommelier e giornaliste che, ciascuna con le proprie competenze, promuovono la cultura del vino e, soprattutto, il composito mosaico di storia, di arte e di tradizioni dei piccoli e grandi territori d’Italia. “Siamo sempre in prima linea nel tramandare esperienze che possano ispirare altre donne che approcciano questo nostro mondo del vino, così come a costruire, con il loro pensiero differente, un futuro migliore” afferma Daniela Mastroberardino, presidente Donne del Vino.

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