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IMPRESA E MADE IN ITALY

Illy, Agnelli, Cillario e non solo: tanti Cavalieri del Lavoro legati ad agricoltura, vino e cucina

Tra i 25 nominati oggi dal Presidente delle Repubblica Mattarella, tanti nomi legati, direttamente o indirettamente ad agroalimentare e gastronomia
AGNELLI, CAVALIERI DEL LAVORO, ILLY, Non Solo Vino
Baldassarre Agnelli, con la Pentole Agnelli, ha portato il made in Italy nelle grandi cucine del mondo

Se è vero che l’agricoltura, l’agroalimentare e l’enogastronomia sono colonne portanti dell’economia, della creatività e dell’impresa made in Italy, non stupisce poi molto che tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro nominati dal Presidente delle Repubblica Mattarella, su proposta dell’ex Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, diversi nomi arrivano dal mondo del cibo e della cucina.
Come quello di Baldassarre Agnelli, classe 1947, e ad del Gruppo Alluminio Agnelli, che con la Pentole Agnelli ha portato il made in Italy nelle cucina dei più importanti ristoranti di tutto il mondo, e anche i quelle di molti italiani. Non ha poi bisogno di presentazioni Andrea Illy, triestino e presidente di Illycaffè Spa, azienda di famiglia leader mondiale nella produzione e commercializzazione del blend illy 100% arabica, che sotto la sua guida ha ampliato il propprio mercato da 25 a 140 Paesi del mondo e, tra le altre cose, fondato l’Università del Caffè, un centro di eccellenza per la formazione dei professionisti coinvolti nella filiera produttiva. Il gruppo esporta il 65% del fatturato ed è presente nel mondo con 236 punti monomarca.
Ancora, dalle Marche arriva Giovanni Fileni, presidente del Gruppo Fileni, tra i leader italiani nel settore delle carni avicole e primo produttore in Italia di carni bianche da agricoltura biologica.
Arriva da Cosenza, invece, Gloria Maria Rosaria Tenuta, presidente della Gias Spa, azienda di famiglia specializzata nella produzione orticola e di alimenti surgelati, che brevettato il “Procedimento industriale di produzione di pomodori surgelati e prodotto derivato” e l’“Impianto di produzione di pomodori surgelati”.
Giovanni Licitra, di Ragusa, invece, deve la fortuna nella sua Lbg Sicilia Srl alla produzione di semi di carruba,
la cui farina, di cui è il secondo produttore al mondo, è utilizzata come stabilizzante per l’industria alimentare, e fornisce tutte le più grandi multinazionali del mondo, con una quota export del 95%.
Ma tra i nuovi Cavalieri del Lavoro, ce ne sono altri che hanno fatto le fortune delle proprie industrie, anche grazie ai contatti con il mondo dell’agricoltura, del cibo e del vino. È il caso di Luciano Cillario, di Cuneo, ad di Eurostampa Spa, multinazionale leader nella produzione di etichette per vini, che dalla provincia piemontese è cresciuta, aprendo due sedi produttive a Cincinnati e Glasgow, un laboratorio nella Napa Valley per il mercato californiano, e rilevato la Poly-Imprim, vicino a Bordeaux, specializzata nella produzione di etichette per il mercato del Cognac e dello Champagne.
O, ancora, di Alberto Vacchi, presidente di Ima Spa, azienda è leader mondiale nella produzione di macchine per il confezionamento del tè e tra i maggiori operatori mondiali nelle macchine per il packaging di prodotti farmaceutici, cosmetici e alimentari.
E da segnalare è anche l’esperienza del milanese Gino del Bon, presidente e ad di Bruni Glass Spa, tra i principali distributori a livello mondiale di contenitori di vetro di alta gamma per il mercato dei distillati, dei prodotti gourmet e delle bottiglie per il vino. Infine, c’è la storia di Fabio Storchi, di Reggio Emilia, presidente della Comer Industries (ed in passato anche di Federmeccanica) che da piccola impresa specializzata nella costruzione di trasmissioni meccaniche per il comparto agricolo, è diventata leader mondiale nella produzione di componenti meccanici e idraulici per l’industria delle macchine agricole e industriali.
Storie di impresa che raccontano ancora una volta di come l’agricoltura, in Italia, in maniera diretta o indiretta, sia stata e sia fondamentale per lo sviluppo del Paese.

Focus - I 25 Cavalieri del Lavoro nominati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta dell’ex Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda
Agnelli Baldassare - Industria / Utensileria da Cucina (Lombardia)
Barberis Canonico Alberto - Industria / Tessile (Piemonte)
Cafarelli Vincenzo - Commercio / Elettronica (Campania)
Carrara Massimo - Industria / Carta e Affini (Toscana)
Casini Carla - Industria / Tappeti e Moquette (Toscana)
Cillario Luciano - Industria / Grafica (Piemonte)
Cittadini Barbara - Sanità Privata / Case Di Cura (Sicilia)
Costa Giuseppe - servizi / Ricreativi, Culturali, Didattici (Liguria)
Dallera Giancarlo - Industria / Componentistica (Lombardia)
De Rigo Piter Ennio - Industria / Occhiali (Veneto)
Del Bon Gino - Industria / Lavorazioni in Vetro (Lombardia)
Filippi Coccetta Mario - Industria / Tessile (Umbria)
Ilotte Carlo Francesco Mario - Industria / Fusione Metalli Leggeri (Piemonte)
Licitra Giovanni - Industria / Semi Di Carruba (Sicilia)
Morra Alessandro - Commercio / Farmaci (Campania)
Palmieri Marco - Industria / Borse, Pelletteria, Selleria (Emilia Romagna)
Passadore Francesco - Credito / Banche (Liguria)
Riello Pierantonio - Industria / Gruppi Statici Di Continuità (Veneto)
Ruffini Remo - Industria / Abbigliamento (Lombardia)
Starace Francesco - Industria / Energia (Lazio)
Storchi Fabio - Industria / Macchine Industriali (Emilia Romagna)
Vacchi Alberto - Industria / Macchine Automatiche (Emilia Romagna)

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