Sono sei pazienti di una struttura psichiatrica, che, dopo essersi presi cura del vigneto, raccolgono quest’anno le prime uve per produrre il loro vino, che si dovrebbe chiamare “Prezioso”, perché essi stessi vengono definiti “fratelli preziosi”: arriva, dalla Liguria, il progetto di agricoltura sociale “Una vigna per rinascere, custodi a 360 gradi”, promosso dalla clinica Olmarello, a Castelnuovo Magra, insieme alla Asl 5. Il vigneto, mezzo ettaro impiantato nel 2019, si trova nell’enorme parco della residenza psichiatrica - gestita dalla Fondazione Casa Cardinale Maffi - che è ubicata in una grande villa del Settecento.
La cura del vigneto è un’occasione concreta di integrazione tra i mondi, agricolo e sociale, dove il primo entra direttamente in contatto con il disagio psichico: i pazienti hanno l’opportunità di fare qualcosa da protagonisti, uscendo dalla struttura e imparando a convivere con il ciclo della natura. Cura, quindi, della vigna ma anche esperienze formative in cantina e nella raccolta dei prodotti della terra. Il tutto in un’ottica di promozione del loro percorso di crescita e di vita. La clinica Olmarello ospita anche pazienti in appartamenti separati, proprio per allenarli ad un percorso di autonomia.
Molto importante è stato, per la buona riuscita del progetto, l’affiancamento di tecnici ed esperti: “abbiamo coltivato vitigni locali, come Albarola, Vermentino e Trebbiano. Dalla vendemmia 2023 nascerà un vino tradizionale, per ricordare questo territorio nella sua storicità” spiega Andrea Marcesini, viticoltore della cantina “La Felce”, nella Doc Colli di Luni, che ha garantito il supporto tecnico all’iniziativa. “Diamo un buon esempio di come spendere soldi che di solito sono destinati alle attività produttive agricole, in questo caso a realtà che ha anche un valore sociale” ha spiegato l’Assessore alle Politiche Sanitarie della Regione Liguria, Giacomo Giampedrone.
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