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In attesa dei prezzi decisi dagli Château, sull’annata 2015 di Bordeaux piovono giudizi positivi: ma i punteggi guidano ancora il successo commerciale di un vino? L’involuzione dei 100/100 degli anni 2000 firmati da Robert Parker suggeriscono di no

In attesa di conoscere i prezzi fissati dagli Château, sull’annata 2015 di Bordeaux piovono giudizi, nel complesso, entusiasti. Un buon inizio, del resto la campagna en primeur serve proprio a questo, ad offrire un outlook complessivo sull’ultima annata, e capirne così le potenzialità commerciali. Da sfruttare anche in base ai punteggi ricevuti, perché difficilmente dopo una stroncatura della critica si assiste ad un aumento dei prezzi. E questo vale sia in termini generali che per i singoli Château, le cui politiche di prezzo rispondono alla stessa logica. Come dimostra il legame, assolutamente non casuale, tra i 100/100 di Robert Parker, il guru dei wine critics che ha lasciato Bordeaux giusto un anno fa, ed il prezzo delle annate migliori nate in riva alla Gironda. A partire dal Le Pin 1982, arrivato sul mercato secondario, costantemente monitorato dal Liv-ex, la “borsa” dei fine wines, a 77.698 sterline a cassa (da 12 bottiglie, ndr), mentre il Pétrus 1989 si trova a 34.980 sterline a cassa ed Haut-Brion, dello stesso anno, a 13.900 sterline.
Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato, e come suggerisce il magazine britannico “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), forse non è un caso che Parker abbia lasciato Bordeaux. La propria influenza, a partire dagli anni 2000, ha subito un crollo verticale, ed è proprio il mercato a dirlo: ci sono ben 30 etichette, valutate da Parker con i 100/100, delle annate top, come la 2005, la 2009 e la 2010, che non raggiungono le 4.500 sterline a cassa. Alcune, in realtà, non raggiungono neanche le 1.500, come Leoville Poyferre 2009, Pontet Canet 2010 o Pape Clement 2010, mentre al top ci sono La Mission Haut-Brion, con le annate 2009 e 2000, ed Eglise Clinet 2005, seguita a ruota da Pavie 2000.
Chissà forse con il passare del tempo qualche etichetta si apprezzerà, ma i segnali non sono incoraggianti: nonostante la retrospettiva sull’annata 2005, che ha avuto una grande eco mediatica mese fa, il prezzo di La Mission Haut-Brion 2005, ad esempio, è sceso sotto le 4.000 sterline a cassa, contro le 4.500 dell’estate scorsa. Un segnale, certo, o la fine di un’epoca?

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