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In attesa di Italia-Svezia ad Euro 2016, il Belpaese festeggia il primato enoico nel Paese di “Ibra”, dove i vini italiani valgono il 23% del mercato (600 milioni di euro le importazioni totali) e quasi 1 bottiglia su 2 di spumante è made in Italy

Normalmente, Italia-Svezia non sarebbe quella che si definisce una “partita di cartello”. Ma quella che si giocherà, domani, a Tolosa, tra le due Nazionali, è carica di fascino per tanti motivi: può significare il passaggio agli ottavi di Euro 2016 dell’Italia già al secondo turno del girone e, soprattutto, significare la “vendetta sportiva” da quel beffardo gol di tacco segnato da Zlatan Ibrahimovic nel 2004 che, di fatto, pose le basi per il “biscotto scandinavo” tra Svezia e Danimarca che escluse gli azzurri.
Ma l’Italia la sua partita con la Svezia, o meglio in Svezia, almeno sul fronte del vino, l’ha già vinta: il Belpaese, infatti, è il più importante paese esportatore in Svezia in termini di valore (23% di quota di mercato), davanti a Francia (22%), Sudafrica (10%), Spagna (9%) e Germania (6%), ed il secondo i volume (11%), dietro al Sudafrica (26%), ma davanti a Cile (9,5%), Germania (9,2%), Francia (8,8%), secondo l’analisi de www.ilmercatodelvino.it (su dati di Systembolaget, l’agenzia che gestisce il mercato svedese degli alcolici, in regime di monopolio). Svezia che è uno dei mercati più importanti per il vino nel Nord Europa, dove ogni anno si consumano 220 milioni di litri di vino (con un consumo procapite di 21 litri all’anno), in grande prevalenza rosso (61%), con le importazioni che, nel complesso valgono sui 600 milioni di euro.

Paese in cui l’Italia, secondo i dati di Unione Italiana Vini e “Corriere Vinicolo”
(http://goo.gl/MwbiwZ), esporta anche 4,9 milioni di litri di spumanti (su un totale di 12,5 milioni di litri che arrivano in Svezia), con un campione assoluto, il Prosecco, che da solo rappresenta il 25% (era solo il 2% nel 2010) di tutte le bollicine importate nel Paese di Ibra e compagni (e il 65% di quelle italiane).
Insomma, è facile immaginare che gli svedesi, sia che debbano consolarsi in caso di sconfitta, o che vogliano festeggiare in caso di vittoria, se sceglieranno di farlo con il vino, in molti casi lo faranno con quello italiano. Oppure con quello “made in Sveden” visto che, complice anche il cambiamento climatico, c’è chi negli ultimi anni ha iniziato a piantare vigneti e produrre vino anche nel Paese degli “Abba”, dove tra i primi ha tra i primi a scommettere sul vino nel Paese scandinavo è stata la famiglia Håkan Hansson, che possiede, vicino a Malmö sei ettari vitati (http://goo.gl/uhUupX) da cui produce vini che già hanno conquistato i ristoranti stellati della nazione …

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