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VINO E SALUTE

“In difesa del vino”: le riflessioni di Eric Asimov, firma storica del “The New York Times”

“Ognuno dovrebbe sentirsi libero di fare le proprie scelte sul vino. Nel valutarne i rischi, tenete conto anche di bellezza, cultura, storia e gioia”
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“In difesa del vino”: le riflessioni di Eric Asimov, firma del “The New York Times”

Cedere ai nuovi dogmi che dicono di non bere neanche un calice perchè non esiste un consumo di vino e di alcolici privo di rischio, o pesare, con una scelta più o meno consapevole il piacere di un bicchiere ed il pericolo più o meno significativo di un eventuale danno alla salute. Un dilemma che sempre più persone si pongono. Dai consumatori di ogni giorno a chi di vino ne parla e ne scrive. Ed è un dilemma che trova sempre più spazio anche sulle pagine del “The New York Times”, uno dei quotidiani più letti e autorevoli del mondo, che, a pochi giorni, dal provocatorio articolo “Is That Drink Worth It to You?”, “Quel drink vale la pena per voi?” di Susan Dominus, vede la firma enoica storica del giornale, Eric Asimov, nella sua rubrica “The pour”, scrivere un articolo (pubblicato il 24 giugno) dal titolo inequivocabile, “In defense of wine”, “In difesa del vino”. Dove il celebre critico americano, in buona sostanza, ripropone argomentazioni che evidenziano i tanti valori del vino, ben oltre l’aspetto alcolico, che in molti (con buon senso) usano contro le posizioni più “proibizioniste”: “non voglio speculare sulle ragioni sistemiche del calo delle vendite di vino, né mettere in dubbio la credibilità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha pubblicato lo studio 2023 in cui si afferma che anche un consumo moderato di alcolici non è salutare. Ci hanno provato altri. Voglio, invece, difendere la bellezza e la gioia del vino, che è stato apprezzato dall’uomo fin dagli albori della civiltà. Il vino ha avuto un ruolo nelle religioni ed è stato un elemento importante di molte società. Spesso è parte integrante dell’identità culturale delle persone. Per secoli, il vino è stato una necessità per molte persone, più sicuro da bere dell’acqua”, scrive tra le altre cose Asimov. Che sottolineando come oggi il vino si produca con grandi sacrifici e cercando il massimo della qualità, anche se non è più un alimento strettamente necessario alla vita umana, ma che proprio grazie alla ricerca delle zone migliori per fare qualità riesce ad esaltare ed a mantenere floridi tanti territori, chiosa: “non ho mai consumato vino perché immaginavo che fosse salutare. Ma non lo temo se consumato con moderazione, così come continuo a fare altre cose non prive di rischi, come guidare, volare, mangiare carne e allenarmi nelle arti marziali. Ognuno dovrebbe sentirsi libero di fare le proprie scelte sul vino. Nel valutarne i rischi, tenete conto anche della sua bellezza, cultura, storia e gioia”.

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