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In Piemonte la competizione tra i grandi brand del vino passa anche per i calici d’autore

Ultima, in ordine di tempo, Fontanafredda, che sceglie Eisch Germany, storico soffiatore dell’Alta Baviera. Prima Gaja, Conterno, Ceretto, Soldera …

Un grande vino non può fare a meno di un calice taylor made, che ne metta in risalto le caratteristiche peculiari, dalla vista all’olfatto, al gusto: e se i trend sono in continua evoluzione - oggi al bicchiere “varietale” (dedicato ad uno specifico vino o vitigno) si affianca quello “sensoriale”, esteticamente bello e leggero, oltre che performante dal punto di vista tecnico - non c’è dubbio che in un’esperienza di assaggio il bicchiere giusto incida sempre più. Una scelta di stile che sembra piacere ai più prestigiosi brand del Piemonte, dove la competizione passa non solo attraverso etichette cult di Barolo & Barbaresco, ma anche attraverso partnership con vetrerie di fama internazionale. L’ultima cantina, in ordine di tempo, ad aver siglato un accordo esclusivo di distribuzione è Fontanafredda, firma storica delle Langhe - oggi guidata da Andrea Farinetti - che porterà in Italia Eisch Germany, storico soffiatore di vetro dell’Alta Baviera. Prima ancora gli accordi commerciali di Gaja, “le roi” delle Langhe, che da molti anni distribuisce Riedel, leader mondiale nella produzione di calici, e della griffe del Barolo Ceretto, che vanta una partnership con la vetreria austriaca Sophienwald. Roberto Conterno, mister Monfortino con la sua prestigiosa cantina di Monforte d’Alba, si è avvalso in passato dell’expertise dell’azienda Zwiesel, nata nel 1872, per creare il suo calice Sensory, un bicchiere unico e customizzato. Ma le liason tra grandi griffe del vino e aziende di bicchieri si estendono ad altri territori e denominazioni del Belpaese: il Consorzio del Brunello di Montalcino in passato si era affidato alla Vilca e alla Rcr, storiche cristallerie di Colle Val d’Elsa, per la creazione di un calice ad hoc, una sfida su cui si è più recentemente cimentata l’azienda Italesse, tra le più importanti del panorama italiano e non solo, che, con il suo progetto Senses, ha dato vita a bicchieri specifici per il Brunello di Montalcino e per il Vermentino di Gallura e di Sardegna, fino al T-made 75 per il Barolo. Ed a breve arriverà sul mercato anche un calice appositamente studiato per valorizzare gli orange wines, tendenza in forte ascesa tra i consumatori, realizzato in collaborazione con Apro, l’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia.
Fontanafredda, nelle Langhe  - fondata nel 1858 dall’allora Re d’Italia Vittorio Emanuele II e acquistata nel 2008 da “Mr. Eataly” Oscar Farinetti e altri soci - e Eisch Germany, colosso tedesco del vetro, sono accomunate da un approccio basato sulla sostenibilità: la storica tenuta piemontese, attraverso il programma “Rinascimento Verde”, ha abbracciato una visione ambientale a 360 gradi, dalla vigna alla bottiglia, mentre Eisch Germany produce i suoi calici minimizzando gli sprechi di materiale tramite la lavorazione meticolosa dei suoi pezzi, rendendoli più resistenti, longevi e sostenibili. La società di importazione Ceretto Terroirs, fondata nel 2003 dalla famiglia Ceretto, una delle dinastie di riferimento del Piemonte enoico, con 160 ettari a vigneto tra Langhe e Roero, oltre a distribuire grandi vini e spirits dell’Europa e del mondo conta nel suo portfolio i calici firmati Sophienwald, in vetro di altissima qualità e fatti interamente a mano. Ma il vero antesignano delle joint venture tra cantine e aziende vetraie è stato Angelo Gaja, che conobbe nel lontano 1973 Georg Riedel e il padre Claus. Dal 1987 Gaja Distribuzione è l’importatore esclusivo per l’Italia dei prodotti Riedel, con quartiere generale a Kufstein, in Austria, considerati un’eccellenza mondiale.
Anche la tentazione di avere un calice personalizzato ha colpito nel tempo diversi produttori: come Mister Monfortino, Roberto Conterno, con la sua Giacomo Conterno, che, in collaborazione con l’azienda Zwiesel, ha creato, nel 2017, il calice da degustazione Sensory, un bicchiere indicato per vini di grande espressività e con una forma capace di coinvolgere tutti i sensi. Una scelta di esclusività fatta in passato anche da Gianfranco Soldera, fondatore di una delle più prestigiose griffe di Montalcino, che aveva disegnato il bicchiere Soldera, con una coppa di una forma e dimensione ideale per valorizzare i profumi del vino, fatto con il vitigno Sangiovese 100%.
Tra le più importanti griffe del vetro del nostro Paese - una nicchia di eccellenza in cui l’artigianato diventa arte (che conta, tra le altre, aziende come Zalto, Bormioli Rocco e Bormioli Luigi) - c’è sicuramente Italesse, che, con il suo progetto Senses, ha introdotto il concetto di calice sensoriale, basato sulle sensazioni organolettiche: destrutturando i singoli vini in aromi (per esempio ribes, lamponi, pepe nero ...) e apportando modifiche e micro-modifiche alla struttura dei calici, è stata migliorata l’esperienza della degustazione, anche grazie ad una continua ricerca in laboratorio e all’evoluzione delle tecniche di produzione. Un’ulteriore nicchia su cui ha investito l’azienda è la serie di calici dedicati espressamente a singole denominazioni, come il T-made 70 per il Brunello di Montalcino, il T-made 55 per il Vermentino di Gallura e di Sardegna e il T-made 75 per il Barolo. Uscirà, invece, in autunno il nuovo bicchiere professionale espressamente dedicato agli orange wines, vini di grande tendenza (prodotti con uve a bacca bianca vinificate in rosso): studiato in collaborazione con Apro, l’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia, ne metterà in risalto colore e profumi. Ma, presto, arriverà anche un bicchiere perfetto per un altro dei grandi e più importanti rossi d’Italia, l’Amarone della Valpolicella.
E se è vero che il futuro dei grandi vini passa sempre più attraverso la cultura, l’educazione al consumatore, lo storytelling degli innumerevoli territori del nostro Paese, un ruolo importante lo giocherà anche l’alta artigianalità nella produzione di calici sempre più performanti e raffinati. Ma non mancano anche idee creative, come il bicchiere portatile, lanciato dall’azienda Copain de Vin, in collaborazione con il sommelier Alessandro Matrone. Dimenticate plastica o altri materiali usa e getta: questo è realizzato in vetro, per garantire una degustazione professionale, e grazie ad una custodia protettiva brevettata (fuori in metallo e dentro in gomma) ha una durata garantita. Per brindisi al top ovunque ci si trovi.

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