Nonostante il 2024 non sia stato privo di difficoltà economiche, ed i motivi sono noti, non tutte le categorie sono andate allo stesso modo, con l’industria in senso stretto che ha riscontrato più difficoltà rispetto ai servizi. Tra i comparti che possono sorridere, pur con un andamento di alti e bassi durante l’anno, ma che non ha intaccato il risultato definitivo, c’è quello della ristorazione italiana. Per la quale, per il 2024, come comunicato a WineNews, l’Ufficio studi Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, stima un fatturato di oltre 105 miliardi di euro. Lo stesso Ufficio studi di Fipe-Confcommercio, nel commentare i dati sull’andamento del fatturato dei servizi diffusi dall’Istat, sottolinea come “a dicembre 2024 il fatturato delle imprese della ristorazione ha registrato una crescita reale dell’1,1% su dicembre 2023. Nella media dell’anno, a fronte di un significativo rallentamento dell’economia, l’incremento è stato dello 0,7%.
Un risultato che è frutto della sintesi tra una prima parte dell’anno in cui la crescita è stata piuttosto vivace e una seconda parte caratterizzata da un significativo rallentamento con diversi mesi addirittura con il segno meno per effetto di una stagione estiva assai poco brillante”. Quindi si tratta di “un risultato, quello della ristorazione, che va interpretato alla luce della perdurante crisi della manifattura, delle criticità nelle costruzioni e della modesta crescita dell’intero comparto dei servizi”.
A livello generale, come si legge nel commento dell’Istat riguardo al report “Fatturato dell’industria e dei servizi - Dicembre 2024”, si accentua nel 2024 la fase di debolezza del fatturato dell’industria in senso stretto, con una flessione annua dell’indice al netto degli effetti di calendario (-4,3%) più marcata rispetto a quella dell’anno precedente (-0,7%). Anche i volumi registrano dinamiche negative nella media annua (-3,2% nel 2024; era -1,2% nel 2023). Prosegue, invece, nel 2024 la crescita annua del fatturato dei servizi (+1,3% in valore, +0,3% in volume), sebbene in rallentamento rispetto all’evoluzione del 2023 (+3,3% in valore, +1,3% in volume).
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