Una nuova cantina che apre è sempre un segno di vitalità, un segnale di fiducia nel mondo del vino. Un segnale importante, sopratutto in tempi incerti come questi. E spesso, come accade nella realizzazione di un grande vino, l’apertura è solo la fine di un lavoro importante fatto di idee, progetti ed investimenti di rilievo. È il caso, per esempio, della nuova cantina di 6.000 metri quadrati inaugurata da Vallepicciola, cantina di Bruno Bolfo (imprenditore del settore siderurgico con la realtà leader Duferco), nel cuore del Chianti Classico, 105 ettari vitati su 265 di terreno complessivo, a Castelnuovo Berardegna. Una cantina che nasce, dopo 6 anni di lavori, da un investimento di 20 milioni di euro, un progetto incentrato sulla sostenibilità e l’integrazione con il paesaggio di uno dei territori del vino più belli del mondo, quello del Gallo Nero, progettata dall’architetto Margherita Gozzi.
Inaugurata da pochi giorni, la cantina si sviluppa su due piani interrati, in cui avvengono tutte le fasi della produzione vinicola, e in un piano fuori terra dove si trovano l’enoteca, sale degustazioni e gli uffici amministrativi. Un impianto fotovoltaico, sul tetto dell’edificio, consente alla cantina una buona autonomia dal punto di vista energetico, e avrà la capacità di gestire tutta la produzione (che ha anche la superconsulenza di Riccardo Cotarella) quando sarà al massimo regime, passando da 350.000 a 600.000 bottiglie all’anno. Con grande attenzione alla sostenibilità, e l’obiettivo è eliminare completamente l’utilizzo di diserbati e trattamenti in vigna nei prossimi 2 anni.
“Abbiamo completato un progetto di cantina nato nel 2011, prima investendo in vigna e nella parte produttiva, e poi nell’accoglienza enoturistica, perchè è fondamentale accogliere chi viene a vedere i nostri territori dal mondo - commenta, a WineNews, Alberto Colombo, ad della cantina - perchè qui ogni anno vengono appassionati da ogni angolo del pianeta. Non ora, ovviamente, anche se un po’ di movimento sul territorio si torna a vedere, ma bisogna essere positivi, il mondo tornerà a muoversi, e questo nuovo step di dà un impulso a fare meglio quello che già facciamo. È un investimento che migliora la gestione della produzione, perchè noi lavoriamo solo con uve di proprietà, ma soprattutto mirato a crescere sul fronte dell’enoturismo e della ricettività anche per presentazioni e non solo, negli spazi che abbiamo, ed in sinergia con il vicinissimo Resort Le Fontanelle, anche questo di proprietà della famiglia Bolfo”.
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