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IL PROGETTO

Investimento su storia e territorio: Caviro rimette la Gerardo Cesari al centro della Valpolicella

20 milioni di euro per la nuova cantina dello storico brand. Il dg Caviro, SimonPietro Felice: “dobbiamo accogliere gli enoturisti nel territorio”

Una produzione di 3,5 milioni di bottiglie (che presto diventeranno 4) ed un futuro tutto sotto il segno dei vini Valpolicella. Con un investimento di 20 milioni di euro, il gruppo cooperativo Caviro, uno dei player più grandi del vino italiano, ha costruito una nuova cantina per la controllata Gerardo Cesari, storica azienda produttrice di Amarone, dandole, a Fumane, nella Valpolicella Classica, una “casa” adeguata.
“Abbiamo voluto fare questo importante investimento per dare una immagine e un radicamento sul territorio alla Gerardo Cesari” spiega, a WineNews, il dg Caviro, SimonPietro Felice, ricordando che al momento dell’acquisizione da parte di Caviro, nel 2014, appassimento, vinificazione ed imbottigliamento, grazie alle deroghe, avvenivano fuori zona. “Un’azienda così importante, con alle spalle 85 anni di storia e 50 anni di Amarone - prosegue Felice - non poteva non avere il cuore in Valpolicella. Abbiamo, quindi, deciso di vendere la cantina di Quinzano d’Oglio, nel Bresciano, dove precedentemente avveniva il ciclo produttivo a valle della raccolta dell’uva, e di riallocare tutta la produzione in questa sede. Crediamo che Cesari sia uno dei 10 principali brand di Amarone, come testimonia anche la presenza per 5 anni consecutivi a “Opera Wine” (la degustazione, con la selezione delle più prestigiose cantine italiane, firmata dalla rivista Usa “Wine Spectator”, tradizionale Anteprima di Vinitaly a Verona, ndr), e che la sua storicità debba essere, senza dubbio, sottolineata nell’accoglienza della clientela in Valpolicella”.
Attualmente nella cantina, dal design moderno e contornata da vigneti, si producono diversi vini veneti tra cui, oltre ai vini Valpolicella, i Doc Lugana e Bardolino. Nella cantina di Fumane si concentreranno tutte le attività produttive che prima erano sparpagliate in diversi siti. La storica sede di Cesari, a Cavaion Veronese, invece, sarà dedicata all’affinamento delle tre etichette di Amarone, del Ripasso e della Corvina in purezza Jèma, e continuerà ad accogliere gli enoturisti che molto numerosi arrivano anche grazie alla vicinanza con il Lago di Garda. “La Cesari produce solo vini veneti, di cui il 70% sono della Valpolicella - precisa Felice - di questi ad oggi l’Amarone rappresenta il 50%, mentre le percentuali di Ripasso e Valpolicella variano in base alle richieste del mercato. Tuttavia, nel tempo, vista anche la limitata capacità produttiva dell’azienda, Amarone, Ripasso e Valpolicella rappresenteranno la totalità”.
I vigneti per la produzione dei vini Valpolicella - di proprietà e di conferitori storici, ma condotti direttamente dai tecnici della cantina - si trovano nella zona classica prevalentemente a San Pietro in Cariano, Castelrotto e Sant’Ambrogio di Valpolicella.
La cantina, dal design moderno e immersa nei vigneti - dispone di un fruttaio all’avanguardia, dotato delle più avanzate tecnologie di controllo dell’umidità che incanalano l’aria naturale della valle per massimizzare la qualità dell’appassimento delle uve. Al fruttaio sono state poi affiancate una modernissima cantina di vinificazione e una di stoccaggio interrata in grado di ospitare fino a 5 annate di Amarone. I tetti, come nello stile del gruppo Caviro, sono coperti da pannelli fotovoltaici che producono una buona parte, ma non tutta, l’energia necessaria per la gestione della cantina e in particolare del fruttaio, uno dei più grandi della Valpolicella, dove in 55.000 cassette riposano le uve destinate all’Amarone. D’altra parte, il gruppo cooperativo Caviro produce il 200% dell’energia che consuma e quindi si giova di certificati verdi. Completano la struttura un magazzino di imbottigliamento, due sale degustazione e un elegante negozio, progettato e arredato con gli elementi distintivi che richiamano il territorio, come gli espositori semicircolari in legno e ferro, che ricordano l’Arena di Verona. Un investimento sul territorio, accompagnato da una vocazione all’export della Gerardo Cesari che è datata. Fondata nel 1936 con il desiderio e l’ambizione di produrre vini in grado di competere con i grandi rossi di tutto il mondo, già nel 1973 Cesari esportava il primo Amarone Classico, millesimo 1971, negli Stati Uniti, e oggi i suoi vini di raggiungono altri 51 Paesi.
“Siamo da sempre presenti in Canada e negli Stati Uniti, al primo e secondo posto come destinazione dei vini Cesari - commenta Felice - negli ultimi anni, e proprio grazie al racconto di questo importante investimento, abbiamo incrementato anche la presenza in Cina e in Giappone. Siamo passati dall’1-2% al 10% del fatturato totale di Cesari che vale 1,8 milioni di euro.Per gli asiatici in generale la veridicità e gli approfondimenti circa i vini e i loro territori di produzione è molto importante. In particolare gli importatori cinesi sono attentissimi a questi aspetti e infatti sono stati i primi, la settimana scorsa, non appena è stato possibile viaggiare, a venire a trovarci”.
Il valore dell’investimento milionario di Caviro assume un’importanza particolare in un momento di incertezza come quello attuale e rappresenta “un atto di fiducia verso il futuro, il territorio e le persone - per usare le parole di Carlo Dalmonte, presidente del gruppo Caviro, che ha anche sottolineato come questo impegno finanziario molto importante sia stato finalizzato alla realizzazione di un progetto all’avanguardia perfettamente integrato nella Valpolicella Classica, ponendo al centro la qualità dei prodotti firmati Cesari nel pieno rispetto delle risorse e dell’ambiente, cardini della filosofia di Caviro.
“Si tratta di un investimento realizzato da una grande cantina che ha moltissimi soci in differenti territori di produzione che hanno deciso di investire in altre aree - ha sottolineato Giorgio Mercuri, presidente Alleanza Cooperative Italiane - ciò indica una grande generosità verso altri viticoltori nella consapevolezza che più si è grandi, più si sta insieme e più si è forti per stare sul mercato. La capacità di questo investimento, caratterizzato da sostenibilità ambientale e sociale, è quella di far colloquiare migliaia di viticoltori e di dare futuro a coloro che hanno deciso di continuare a fare uva nei territori vocati e alle prossime generazioni. E Caviro, prima realtà cooperativa italiana forte sul mercato nazionale e in espansione su quello internazionale, può centrare l’obiettivo”.
“La nuova cantina di Fumane - ha commentato, a sua volta, il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole (con delega al vino), Gian Marco Centinaio - unisce tradizione e innovazione. Un esempio di come si possa coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, con un’attenzione anche al paesaggio dal punto di vista estetico e architettonico. Questo importante investimento non potrà che consolidare la posizione di Cesari in Italia e all’estero, contribuendo a promuovere il Made in Italy di qualità in tutto il mondo e a far conoscere sempre di più i vini pregiati di Verona e della Valpolicella. Al contempo rappresenta una nuova opportunità dal punto di vista occupazionale e dell’indotto del territorio”.

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