Dalla collina su cui dimora la griffe Poggio Landi, nel Comune di Montalcino, l’occhio si perde a 360 gradi, nella Val d’Orcia Patrimonio Unesco, tra il monte Amiata, le perle di Pienza e San Quirico, e la collina intera della medievale Montalcino. Ed è proprio qui che, a partire dal 2013, ha investito Alejandro Bulgheroni, magnate argentino del petrolio, tra gli uomini più ricchi del mondo, che oltre all’acquisto della tenuta e dei vigneti, ha messo sul piatto 3 milioni di euro per la ristrutturazione, tra pietra naturale e legni pregiati, della cantina, con i lavori finalmente completati.
Un investimento importante, anche, o soprattutto, per i 33 ettari a Brunello - divisi in microzone tra la collina di Montosoli, il “cru” di San Polo - La Crociona e l’areale di Torrenieri, diversi terreni ed esposizioni con altitudini che variano dai 200 ai 500 metri sul livello del mare, capaci di esprimere le tante diversità del territorio - sui 74 vitati complessivi, ma che racconta di come puntare sui territori più prestigiosi del vino italiano, come quello del Brunello di Montalcino, possa rivelarsi una scelta vincente anche da un punto di vista patrimoniale.
Perchè quando Bulgheroni ha messo radici a Montalcino, nel 2013, un ettaro vitato a Brunello era quotato intorno ai 350.000 euro, mentre oggi si va dai 750.000 agli 800.000 euro ad ettaro, secondo le ultime stime di WineNews in seguito alle ultime acquisizioni. Un progetto vinicolo articolato, quello di Bulgheroni, che ha ormai tenute e vigneti in luoghi affascinanti e nei territori più importanti di Toscana, non solo a Montalcino, ma anche nel Chianti Classico, con la storica realtà di Dievole, ed a Bolgheri, con Tenuta Le Colonne e Tenuta Meraviglia.
I lavori sulla collina di Poggio Landi hanno coinvolto, oltre alla cantina, anche la Villa Belvedere, che, per adesso, è destinata a rimanere un’esclusiva dimora per un’ospitalità di altissimo pregio per clienti ed amici.“Ci piace pensare che Poggio Landi possa diventare un luogo aperto a tutti gli enoappassionati e agli operatori del settore che vogliono degustare le nostre selezioni in un ambiente ricercato e in un territorio unico”, dice Stefano Capurso, dg delle tenute di Bulgheroni in Italia.
L’obiettivo è ambizioso: affiancare alla produzione di poche etichette di grande qualità (ad oggi in portafoglio ci sono il Brunello di Montalcino Docg 2013, Brunello di Montalcino Docg Riserva 2012 ed il Rosso di Montalcino Doc 2016), la crescita della griffe Poggio Landi come un punto di riferimento a Montalcino per l’accoglienza di lusso e la degustazione dei grandi vini del territorio.
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