Io Donna / Corriere Della Sera

Un chicco non tira l’altro … Si parla tanto divino e di alcol, ma poco di uva. come tutti so che è molto zuccherina, ente mi sembra che esista una dieta a base di soli acini. Che cosa ne pensate?
Agnese G., Lecce

Tra agosto e settembre le nostre tavole si arricchiscono di colorati grappoli d’uva, gradevoli alla vista e al palato. In Italia conosciamo solo due modi di gustare l’uva: come frutta da tavola, oppure trasformata in vino. In altri Paesi invece, per esempio in Germania, si consuma molto succo d’uva, facile da ottenere anche in casa basta spremere gli acini oppure, più velocemente, frullarli e poi filtrarli. Si possono fare anche marmellate, di solo succo d’uva (hanno la consistenza di una gelatina), o mescolando il succo con altra frutta. L’uva è ricca sia di fruttosio, sia di glucosio:
per questo risulta molto dolce e poco indicata per chi soffre di patologie come il diabete. Cento grammi d’uva forniscono solo 6i calorie, e contengono a mg di calcio,4 di fosforo, 2 di sodio e 223 di potassio. Quest’ultima voce è interessante dal punto di vista diuretico. Forse proprio per questa ragione qualcuno ha pensato di utilizzare l’uva per una dieta monotematica, altrimenti nota come ampeloterapia, cioè terapia dell’uva. Come tutte le diete monocibo, anche questa non è un fai-da-te consigliabile. Quando si intraprende un regime dietetico, occorre valutare il quadro clinico generale con esami del sangue: si prenderà così visione dei parametri ematici e poi si potrà elaborare un modello dietetico adatto al caso. Non bisogna dimenticare che il cibo può aiutare a disintossicarsi o a riequilibrare l’organismo, ma anche causare danni e malattie. Il consiglio, in questi mesi, è di consumare un buon grappolo d’uva come spuntino o come fine pasto.