Io Donna Winter

Un gruppo sempre più vasto di “Signore delle Vigne” riesce a fare squadra, si riunisce, discute in club e sodalizi ... Rosso perché fa bene: Christian Barnard, il chirurgo sudafricano del primo trapianto di cuore, consigliava di bene due bicchieri al giorno per prevenire gli infarti, per questo diventò produttore in Italia, con Mattia Vezzola di Costaripa di Moniga (“Con l’incasso, attraverso la fondazione di Lady Diana, riuscimmo a salvare due bambini” ricorda l’enologo, vent’anni dopo): Rosso come le décolleté di Ferragamo che Marilisa Allegrini, la signora dell’Amarone, calza anche quando perlustra i suoi vigneti in Valpolicella e a Montalcino, perché non servono stivali e camicie a quadri per dimostrare sicurezza nel mondo maschile del vino, quando le proprie bottiglie sono esposte all’Hermitage di San Pietroburgo e al Guggenheim. Rosso come le tende di velluto che, alla pari di una quinta teatrale, annunciano lo spettacolo delle botti di Gigliola Giannetti, che tutti chiamano “la talebana del Brunello” per l’intransigente stile tradizionale in cantina. L’autunno e l’inverno riannodano il filo rosso del vino, con la giusta struttura per affrontare piatti decisi. Dagli autoctoni friulani ai siciliani, con al centro gli uvaggi bordolesi dalla Toscana, ogni bicchiere può diventare un compagno di viaggio sensoriale, un conforto come lo intendeva Ernest Hemingway nei suoi anni veneti: “Secco, rosso e cordiale come la casa di un fratello con cui si va d’accordo”. La novità è il lato femminile del rosso: un gruppo sempre più vasto di ragazze di ogni età che, più degli uomini, riesce a fare squadra, si riunisce, discute in club e sodalizi più o meno ufficiali. Puntando ognuna sul rosso che racconta la loro terra.