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ISTAT: -5,6% NELLE VENDITE ALIMENTARI A MARZO 2009. CODACONS: “GLI ITALIANI NON HANNO PIU’ SOLDI NEMMENO PER MANGIARE”; ADUC: “QUANDO COMINCIANO A CALARE ANCHE LE VENDITE DEI PRODOTTI ALIMENTARI, SIGNIFICA CHE SIAMO ARRIVATI ALLA FRUTTA”

Secondo i dati comunicati dall’Istat, le vendite del settore alimentare a marzo 2009 registrano un crollo, pari a -5,6% sul marzo 2008. Per il Codacons, “è un dato grave e preoccupante. Se calano le vendite in modo così consistente, in un settore di beni necessari, con bassa elasticità della domanda al reddito, vuol dire che gli italiani non hanno più soldi nemmeno per mangiare”. Secondo l’Adoc, si tratta di “una situazione gravissima, è necessario operare un taglio sul costo dei carburanti. Quando cominciano a calare anche le vendite dei prodotti alimentari, significa che siamo arrivati alla frutta”.
Per la prima volta, poi, continua il Codacons, “si registra un calo molto forte anche nella grande distribuzione (-5%), che nei mesi scorsi aveva abbastanza retto. E’ la dimostrazione che l’Italia sta attraversando una crisi profonda. Questo dato, poi, va letto in connessione con quello dei giorni scorsi sull’inflazione nel settore alimentare. Nonostante il calo della domanda, infatti - prosegue il Codacons - i prezzi alimentari salgono del 2,7%, determinando per le famiglie nel 2009 un aggravio di spesa di 429 euro in più rispetto al 2008. Una dimostrazione del fatto che in Italia non funzionano le leggi del mercato, a causa di rigidità nella concorrenza che il Governo si ostina a non voler rimuovere, non liberalizzando il settore del commercio”.
Secondo il presidente Adoc Carlo Pileri, “la diminuzione del potere d’acquisto, come testimoniato anche dall’Ocse, deriva anche dalle forti speculazioni in atto sui carburanti, che si ripercuotono sui prezzi dei prodotti alimentari, di cui la maggior parte vengono trasportati su gomma. Inoltre sul prezzo finale gravano anche tasse tra le più alte d’Europa. Non solo i piccoli esercizi - sottolinea Pileri - ora anche la grande distribuzione subisce l’ondata della crisi, che si sta estendendo a tutto campo. E’ urgente la convocazione di un tavolo di confronto con tutte le parti interessate, che affronti i delicati problemi della difesa dei redditi e del rilancio dei consumi, come già avvenuto nel precedente Governo Berlusconi”.

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