Inizia bene il 2019 del vino italiano sui mercati esteri, che segna, come raccontano gli ultimi dati Istat, una crescita delle spedizioni del +3,8% nel primo trimestre dell’anno sullo stesso periodo del 2018, a quota 1,43 miliardi di euro, specchio però di un settore a due velocità, con il Centro-Nord in territorio positivo ed il Sud del Belpaese enoico che perde terreno, con l’eccezione della Sicilia. La locomotiva, come sempre, è il Veneto, con 504 milioni di quota export, in crescita del 4,7%, spinto, come è facile immaginare, dalle performance del Prosecco. Dietro, importante l’evoluzione del Piemonte, che segna un +7,8% e tocca i 232 milioni di euro di spedizioni, qualcosa in più della Toscana, il cui export enoico vale invece 220 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai primi tre mesi del 2018 (+0,7%). Sostenuto dai vicini mercati di Germania ed Austria, il Trentino Alto Adige si conferma come quarta Regione per quota export, con 128 milioni di euro (+3,9%), davanti all’Emilia Romagna, che con 75 milioni di euro di vino spedito oltreconfine ed una crescita del +8,2% mette a segno una delle performance più ragguardevoli tra tutte le Regioni italiane, alla Lombardia, a 68,8 milioni di export enoico (+1,6%), ed all’Abruzzo, distante, con 45 milioni di euro di vino spedito (+4,1%). Come accennato all’inizio, le note dolenti arrivano dal Meridione, dove praticamente tutte le Regioni perdono quota, con la sola Sicilia, in crescita del +2,7%, a 34,3 milioni di euro, in controtendenza. A partire dalla Puglia, in calo del 4,2%, fermandosi a 36,6 milioni di euro, ma non va meglio alla Campania, giù del 4,5% a quota 11,5 milioni di euro, mentre la Sardegna perde il 2,2%, a 5,6 milioni di euro, e la Calabria addirittura il 6,4%, chiudendo a 1,17 milioni di euro.
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