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ITALIA E FRANCIA UNITE DA LATTE E FORMAGGIO: ALLEANZA PER “RISCRIVERE LE REGOLE” DEL SETTORE TRA IL MINISTRO ITALIANO ALL’AGRICOLTURA, LUCA ZAIA, E QUELLO FRANCESE LE MAIRE. COLDIRETTI: BENE IL SOSTEGNO ALL’ORIGINE DEL LATTE IN ETICHETTA

Il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia e il suo collega francese Bruno Le Maire nella sala verde del Ministero per un incontro bilaterale, e, poco lontano, a Piazza Montecitorio, Coldiretti, insieme alle associazioni dei consumatori, che protestava per il crollo dei prezzi all’origine dei prodotti agroalimentare, latte in particolare. Tutto questo accadeva ieri a Roma. E alla fine, tutti soddisfatti. Vediamo perché.

Italia e Francia hanno confermato la forza “dell’amicizia profonda fra i due Paesi, degli interessi che li accomunano, dell’intenzione di proseguire uniti sulla strada delle riforme europee per traghettare l’agricoltura fuori dalla crisi”, ha detto Zaia a fine incontro, annunciando due misure del documento che l’Italia presenterà alla Commissione Ue il 5 ottobre: non incrementare il prezzo di intervento del latte in polvere e del burro, e, questa appoggiata anche dalla Francia, la richiesta di aiuto all’ammasso privato dei formaggi.

“Da oggi - ha aggiunto Zaia - i Paesi che chiedono di riscrivere le regole comunitarie del settore lattiero caseario sono venti. E non si tratta di un gruppo di Paesi che intende “tirare fuori i muscoli”, ma di una maggioranza qualificata, schierata al fianco degli agricoltori in un momento di grande difficoltà, e che chiede di rivedere al più presto il quadro di regole comunitarie nel settore lattiero caseario. Questo documento, e ciò che seguirà, darà anche nuovo impulso alle politiche agricole comunitarie”.

“Parole d’oro”, ha commentato il Ministro Le Maire, co-firmatario di una lettera, indirizzata alla Commissaria Europea Mariann Fischer Boel, per ribadire il sostegno di Italia e Francia al principio che la compensazione nazionale non debba essere toccata. “Il Ministro Zaia ed io - ha detto - siamo convinti della necessità di lavorare insieme, nell’interesse dei nostri agricoltori”.

Coldiretti, che manifestava con Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, ha festeggiato, invece, per il sostegno all’obbligo di indicare l’origine del latte e derivati in etichetta, ottenuto da Zaia proprio nel vertice italo-francese, e per il via libera del Senato al disegno di legge, votato all’unanimità, di estendere la misura a tutti gli alimenti, presentato dal senatore Paolo Scarpa Bonazza Buora (Pdl). Un’esigenza, quella dell’indicazione in etichetta dell’origine delle materie prime degli alimenti, avvertita, secondo un’indagine Coldiretti-Swg, dal 98% degli italiani.

“Con l’approvazione della legge non sarà più possibile - sottolinea la Coldiretti - spacciare come Made in Italy prodotti importati dall’estero. Si pone fine ad un inganno che riguarda due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere”.

“Abbiamo imboccato la strada giusta - ha detto il presidenti di Coldiretti, Sergio Marini - l’obbligo di etichettatura è una vera svolta per contrastare i due furti ai quali è sottoposta giornalmente la nostra agricoltura, che subisce, da una parte, il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano, e, dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli, a causa di uno strapotere contrattuale da parte dei nuovi forti della filiera agroalimentare”.

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