
Dall’Abbazia di Novacella, tra i luoghi di culto più antichi ed importanti delle Alpi e tra le cantine di riferimento dell’Alto Adige, ad Arnaldo Caprai, la cantina guidata da Marco Caprai che ha fatto rinascere il Sagrantino salvandone le barbatelle dal Convento di Santa Chiara a Montefalco; dal Convento dell’Annunciata a Rovato tra i vigneti della Franciacorta, di cui si prende cura Bellavista, alla Badia a Passignano nel cuore del Chianti Classico, dove Marchesi Antinori porta avanti la produzione di vino accanto alla tradizione monastica; dal Monastero di Sabiona, culla spirituale del Tirolo, i cui vini sono prodotti dalla Cantina Valle Isarco, all’Abbazia del Goleto, un simbolo dell’Irpinia, la cui storia è raccontata nei vini prodotti da Feudi di San Gregorio; dall’Abbazia di Rosazzo, patrimonio culturale e religioso del Friuli, che ha affidato la conduzione dei vigneti alla storica cantina Livio Felluga, ad esempi che vanno dall’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore nella campagna senese, alla Cantina Convento Muri-Gries tra i vigneti altoatesini, dal Monastero delle Suore Trappiste di Vitorchiano al Monastero di Alaverdi - Badagoni, cuore della cristianità ortodossa in Georgia e custode di una delle più antiche tradizioni vitivinicole del mondo; dalla Rete delle Abbazie Francesi Les Vins d’Abbayes, con nomi come l’Abbaye de Cîteaux in Borgogna, l’Abbaye de Villers in Vallonia, in Belgio, e Château de la Tour - Clos de Vougeot in Borgogna, ai Consorzi ed alle realtà territoriali del Lazio, come le Strade del Vino di Latina e del Cesanese, ed i Consorzi del Cesanese del Piglio Docg e del Cabernet di Atina Doc. Sono solo alcuni dei “monasteri del vino” che racconteranno agli appassionati una delle più antiche produzioni di vino, come quella che si tramanda da secoli tra le mura dei conventi e che unisce Italia, Francia e Georgia, a “Vini d’Abbazia” 2025, nella cornice d’eccezione dell’antica Abbazia di Fossanova a Priverno (6-8 giugno).
“Vini d’Abbazia”, è l’evento che celebra la tradizione enologica monastica attraverso storia, cultura e degustazioni d’eccellenza - ideato dal giornalista Rocco Tolfa - e associato quest’anno al progetto “Le vie del Giubileo” di Regione Lazio e Arsial il cui claim è “Coltiviamo qualità, camminiamo nella speranza”.
E che, accanto ai banchi d’assaggio dei vini di oltre 30 cantine, tra abbazie italiane e internazionali, produttori laici legati a luoghi monastici e consorzi, ed all’abbinamento con i prodotti dei Presìdi Slow Food, ha in programma alcune masterclass, che vanno da “Il Cesanese: vino dei papi”, guidata da Andrea Amadei, sommelier e voce di “Decanter” su Rai Radio 2, a “La Gioia delle bollicine”, a cura della giornalista Chiara Giovoni, Ambassadeur du Champagne per l’Italia, da “Il vino dei Romani, il nettare della storia” con la wine educator Cristina Mercuri, DipWset, e Federica Colaiacomo, archeologa e direttrice scientifica del Museo Lavinium, ad “Amphora” in collaborazione con “Amphora Revolution” di “Merano WineFestival” e Vinitaly con Helmuth Köcher, fondatore “Merano WineFestival”, e Simona Geri, da “Il Viaggio”, dedicata all’enoturismo e alla bellezza dei paesaggi vitati italiani, con Chiara Giorleo, capo panel per l’Italia “World’s Best Vineyards”, e Fabio Sironi, caporedattore “Dove”, a “Emozioni di donne, emozioni di vino”, con la giornalista Manuela Zennaro. Ma anche una serie di conferenze, nelle quali si parlerà di “Custodi della Vite: i monaci e la cultura del vino”, con Monsignor Mariano Crociata, Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Don Stefano Visintin dell’Abbazia di Praglia, Don Andrea Santus del Monastero di Monteoliveto Maggiore, Werner Waldboth dell’Abbazia di Novacella, Fratel Michele Badino del Monastero di San Masseo - Fraternità di Bose, e Padre Andrea David dell’Abbazia di Fossanova, moderati dal giornalista Rai Marcello Masi; “Cooperazione per il Turismo e l’Enoturismo Sostenibile” e “Giubileo, Turismo e Imprese: Strategie per una Crescita Integrata del Territorio”, con la partecipazione di Padre Pablo Scaloni dell’Abbazia di Fossanova, il professor Ernesto Di Renzo dell’Università di Tor Vergata, Marco Caprai, alla guida di Caprai ed imprenditore di Confagricoltura, e Giancarlo Righini, Assessore all’Agricoltura Regione Lazio, tra gli altri, moderati dalla giornalista Rai Roberta Ammendola; e, infine, di “Radici antiche e idee innovative: il vino secondo le donne”.
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