La crisi sta incidendo negativamente sugli scambi mondiali anche se si iniziano a vedere i primi timidi segnali di ripresa. Per l’agroalimentare italiano, però, la situazione è meno pesante che per gli altri settori. Lo sottolinea Confagricoltura sulla base dei dati del commercio internazionale diffusi dall’Ice, l’Istituto per il Commercio con l’Estero.
Per Confagricoltura, il calo delle esportazioni, nei primi cinque mesi dell’anno, per l’agroalimentare è infatti inferiore a quello registrato per altri settori, tutti abbondantemente “a due cifre”. Con l’unica eccezione dei prodotti farmaceutici, caratterizzati da una domanda estremamente rigida. Confagricoltura fa notare anche che l’agroalimentare italiano “tira” più di quello europeo, e, mentre l’Europa peggiora la sua posizione, l’Italia, pur contraendosi sia import che export, mantiene comunque una performance positiva.
Nel primo trimestre 2009, per l’Europa, l’export è calato più dell’import (-12% contro -9%) ed il deficit è aumentato. Per l’Italia l’import agroalimentare è diminuito più o meno della stessa entità, ma le esportazioni hanno subito una flessione molto più contenuta. Ed il deficit è diminuito non aumentato. Secondo Confagricoltura, questa tendenza è evidente anche nei dati più aggiornati dell’import-export agroalimentare nazionali: a maggio il calo dell’export è sempre inferiore a quello dell’import.
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