02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

“L’assunzione moderata di Champagne può influenzare in modo positivo le funzioni cognitive”. Uno studio dell’Università di Reading scopre nelle bollicine francesi anche dei principi che fanno bene a intelletto e memoria, oltre che al gusto

“Lo Champagne è amico della memoria. Bere uno o due bicchieri a settimana può contrastare l’Alzheimer e la demenza senile”. A dirlo è uno studio dell’Università di Reading, in Inghilterra.
“Nello Champagne - commenta Jeremy Spencer, professore dell’Università di Reading - ci sono molti composti fenolici che contrastano i disturbi del cervello. Oltre a migliorare la memoria spaziale, ossia quella che raccoglie informazioni riguardo l’ambiente per riutilizzarle in futuro. Questi risultati dimostrano che l’assunzione moderata di Champagne può influenzare in modo positivo le funzioni cognitive. Osservazioni simili sono già state fatte per il vino rosso, perché contengono flavonoidi. Ma anche lo Champagne, che non ne contiene, è ottimo per il cervello”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli