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L'espresso

La guida ai vini d’Italia dell’Espresso - In alto i calici: 3.220 aziende. 14.450 etichette. Le classifiche ... Che la nuova guida “I Vini d’Italia 2002” dell’Espresso sia realmente tale lo si deduce anche dalle statistiche: 3.220 aziende citate, più di 14.450 vini recensiti di cui 288 Barolo, 128 Barbaresco, 435 Barbera d’Asti, 328 Barbera d’Alba, 174 Brunello di Montalcino, 290 Chianti Classico, 161 Verdicchio e 130 Franciacorta. Insomma, se volete trovare un vino, anche sconosciuto, qui avete ottime probabilità di trovarlo. Ma a rendere ancora più particolare questo debutto sono i contenuti e l’impostazione “anglosassone” che la rendono allo stesso tempo una guida all’acquisto e un testo di approfondimento. Divisa per regioni e per denominazioni, “I Vini d’Italia 2002” offre più livelli di lettura, partendo dalle introduzioni regionali e dai migliori vini di ogni regione, scendendo poi nel dettaglio di ogni singola denominazione di origine, con testi descrittivi e con le classifiche in ventesimi di tutti i vini degustati. Dunque, una vera guida ai vini e non una guida ai produttori, che pure trovano spazio in una sezione a loro dedicata con una selezione di cantine storiche ed emergenti descritte in modo conciso e diretto. E a proposito di classifiche e di regioni: netta si conferma la supremazia del Piemonte e della Toscana, che piazzano rispettivamente 12 e 10 vini nella classifica dei 30 leader dell’anno. Seguono il Veneto con 5 segnalazioni, l’Alto Adige con 2 e il Friuli con 1. Troppo severi ? Non crediamo. Se ai 30 leader aggiungiamo le “menzioni d’onore”, ovvero i migliori vini di ogni regioni, il numero complessivo dei premi va ben oltre le 200 unità, e questo senza contare i tanti vini che, nella loro semplicità non possono ambire a risultati grande di prestigio, ma che in questa guida trovano un loro momento di gloria. “I Vini d’Italia 2002” nasce dalla volontà di ridare il giusto peso alle cose e dalla considerazione che il grande vino, come tutto ciò che ha i tratti d’eccellenza, non può che essere cosa rara ed è quindi giusto che tale rimanga. Ciò ovviamente non vuol dire che non esistano altri vini interessanti e magari anche più piacevoli o più convenienti a seconda dell’occasione di consumo che si presenta ed è proprio in queste occasioni che le classifiche per denominazione e per tipologia entrano in gioco, aiutando a trovare il meglio in ogni zona e in ogni categoria. Così, si scoprirà un Sud in forte crescita (Campania e Basilicata in particolare), un centro Italia in progressivo consolidamento e, perché no, anche un ottimo Reggiano Lambrusco prodotto con fermentazione naturale in bottiglia e un rarissimo Valsusa, ruvido e grintoso come solo alcuni vini di montagna sanno essere.

Barbera, Barolo o Supertuscan ? Solo 30 i grandi vini selezionati dalla Guida “I Vini d’Italia 2002” dell’Espresso e di questi solo 9 con punteggio da 18/20 in su ... Il giudizio vede ai vertici, con 19,5/20, il dolce Tal Luc '99 di Neris Lis e il rosso Barbera d'Alba Riserva Vigneto Pozzo dell'Annunziata '98 di Roberto Voerzio. Seguono altri due rossi, con 18,5/20: Syrah '99 di Fossi e il Barolo Brunate '97 di Roberto Voerzio. A seguire, con 18/20, Barolo Brunate '97 di Enzo Boglietti e Amarone Vigneto di Monte Lodoletta '96 di Romano Dal Forno, Barolo Bricco Luciani '97 di Silvio Grasso, Barolo Vigna Rionda '97 di Fratelli Oddero, Redigaffi '99 di Tua Rita.

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