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L'espresso

Magie da sommelier ... Non di soli chef vive l’alta ristorazione. Lo sa bene Carlo Cracco, che ha addestrato una sala coi fiocchi in cui spicca il sommelier. Tre anni fa ha dato fiducia a un romagnolo di 23 anni, miglior sommelier d’Italia nel 2004, che aveva nel curriculum un anno all’Enoteca Pinchiorri e poco più. Luca Gardini ha portato in sala tazzine da tè, contagocce per distillati, shortini per superalcolici: chi ha detto che deve per forza essere vino, quello da abbinare al menù creativo di Cracco? Che un vino dolce arriva solo al dessert? Provate il Nocino millesimato sui ravioli di sgombro, cavolo cinese e mandarini: prolunga il gusto palato. Il contagocce con il distillato di “pere del miele” prepara le papille all’osmosi sensuale fra l’ostrica marinata nell’acqua della mozzarella e la mozzarella marinata nell’acqua dell’ostrica. O il whisky giapponese sull’insalata di finocchi, pesche, amaretto e aloe. Si ragiona a 360° nel calice e in cucina, dove Cracco lascia ampia espressione al sous-chef Matteo Baronetto. Gli scettici si convertono e i conservatori si commuovono, quando lo chef serve la sua trasposizione in favola della finanziera, di fronte a cui il sommelier fa inchinare una Schiava dell’Alto Adige.
Cracco, via Victor Hugo 4, Milano, tel 02 876774, menù degustazione 160 euro; mix creativo di vini, birre, tè, succhi sui 60 euro.

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