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L'espresso

Piemonte nel calice ... Bellezza, fragilità, unicità, ambiguità. Questo e tanto altro c’è dentro una bottiglia di Nebbiolo coltivato in quell’ampia e ormai da tempo rarefatta costellazione viticola che prende il nome di Alto Piemonte. Un Nebbiolo diverso, marchiato a fuoco dal carattere, a volte corrosivo, di una terra acida e di un clima prealpino. Che ha bisogno di metodo, di passione, di complicità per essere interpretato come si deve. I migliori vini sembrano fragili, ma alla prova del tempo si rivelano infrangibili. Piccoli all’apparenza, ma giganteschi per ampiezza di profumi e densità di sapori. Sono tre i fuoriclasse del comprensorio. Roberto Antoniolo, autore di Gattinara memorabili (i suoi Osso San Grato 1999 e 2005 sono rossi scolpiti nel granito che li nutre). Alberto Arlunno - il suo Ghemme Collis Breclemae 2000 è un Nebbiolo di vigore e di classe immensa; e Christoph Künkli, che da dieci anni produce un Boca sublime per ampiezza e originalità della proposta aromatica.

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