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Allegrini 2024

L'espresso

Piacevoli scoperte ... La stagione calda chiama le bollicine e i vini bianchi fermi, entrambi da godere freschi ma non freddi. Ebbene, nella seconda categoria, si colloca autorevolmente il Poggio della Costa, grechetto in purezza firmato Sergio Mottura (www.motturasergio.it). Meno noto del blasonato fratello maggiore Latour a Civitetia, ne condivide la varietà ma non vinificazione, maturazione e affinamento, che avvengono rispettivamente in acciaio e vetro. E, come tutti i vini del bravo produttore laziale, nasce da uve biologiche, una metodologia di coltivazione adottata da Mottura in tempi non sospetti e perseguita senza proclami e slogan, come troppi purtroppo fanno oggi. Il risultato è un bianco di carattere, con una gran stoffa apprezzabile più per la purezza della materia che per le profonde complessità. Il 2009 è fresco, molto profumato sui toni fruttati e floreali, con una netta sensazione di avvolgenza. E ha una beva succosa che ripropone con coerenza queste sensazioni, fino al finale sapido. Un “deuxième vin” che quasi insidia il fratello maggiore.

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