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L'espresso

Doggy-bag anch’io ... “Doggy-bag, please”, aveva chiesto la first lady Michelle Obama in occasione della sua visita in Italia per il G8 dell’Aquila. E in pochi avevano capito che voleva portarsi via gli avanzi del pasto. Un’abitudine molto americana, che pian piano potrebbe far breccia in Italia. In tutto il mondo industrializzato, lo spreco alimentare arriva a toccare il 30 per cento del cibo acquistato. Secondo Coldiretti, in Italia “restano invenduti nei retrobottega dei punti vendita 240 mila tonnellate di alimenti che potrebbero sfamare 600 mila cittadini con tre pasti al giorno per un anno”. A Milano Slow Food, Legambiente e altri hanno aderito alla campagna della onlus La Cena dell’Amicizia, denominata “Il buono che avanza”: i ristoranti aderenti consegnano i resti del cibo (e le bottiglie di vino non finite) ai clienti che ne fanno richiesta. E al Festival dell’Economia di Trento (2-6 giugno) parte una campagna pro doggy-bag.

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