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L’EX MINISTRO AN OGGI PRESIDENTE DI “IO SUD” ADRIANA POLI BORTONE CONTRO LA LEGA NORD A COLPI DI EMBARGO: “MERIDIONALI, NON COMPRATE IL MADE IN PADANIA”. ZAIA: “FARNETICAZIONI”

Botta e risposta tra Adriana Poli Bortone, presidente di Io Sud ed ex Ministro delle Politiche Agricole in quota An, ed il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia. La presidente del movimento di centrodestra di marca meridionalista fronteggia la Lega Nord, che proprio in questi giorni torna a premere l’acceleratore sul separatismo e sull’avversione all’Inno di Mameli, con l’applicazione in loco di una strategia tipicamente internazionale: l’embargo commerciale.

“Se Bossi insiste con la cancellazione dell’Inno di Mameli e la divisione dell’Italia come presidente di “Io Sud” lancio l’appello a tutti i meridionali (quelli che vivono al Sud, ma anche a quanti vivono nel resto d’Italia) a non acquistare prodotti della Padania fino a quando non tornerà la ragionevolezza e quindi un’Italia federale all’interno di una Nazione unitaria”.
Come c’era da aspettarsi, la Lega alza la voce. E la voce è quella di un caustico Zaia, che, in un comunicato ufficiale del Ministero, così le risponde: “la mia personale conoscenza e stima dei popoli meridionali del nostro Paese è tale da non dubitare che le farneticazioni di Adriana Poli Bortone cadranno nello stesso vuoto che le ha generate. Invitare chiunque a non utilizzare i prodotti del made in Italy è grave, ma è delirante se a farlo è un ex Ministro dell’Agricoltura”.

“Sui prodotti degli agricoltori italiani, a Nord come a Sud, non si scherza: chi lo fa, se ne deve assumere tutta la responsabilità davanti all’intero comparto e davanti ai singoli produttori. Se poi il motivo di tanta presunzione è montare una polemicuzza male assortita e peggio informata, è evidente che la signora non sa quel che dice”.
“Le ricordiamo - chiosa il Ministro - unica nella maggioranza, a sostenere un voto negativo che riguardava il bene dell’agricoltura italiana. La ricorderemo, unica eletta nella maggioranza, ad auspicare il boicottaggio del made in Italy. Siamo certi che una risata, dalle Madonie alle Dolomiti, sarà la risposta del mondo agricolo a tanta irresponsabilità”.

In attesa della soluzione della querelle, ci chiediamo se non sia il caso di premunirci facendo incetta di prodotti tipici extralocali. Chissà mai che simili bracci di ferro non ci limitino un giorno la disponibilità di statuette napoletane di San Gennaro o di piadine romagnole ...

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