02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

L’INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA ALL’ACETO BALSAMICO DI MODENA PUBBLICATA SULLA GAZZETTA UFFICIALE EUROPE. IL MINISTRO LUCA ZAIA: “LA GRANDE VITTORIA DEL PATRIMONIO AGROALIMENTARE ITALIANO”

“Il riconoscimento dell’Igp per l’Aceto Balsamico di Modena ci riempie di orgoglio. Dopo anni di tentativi falliti, siamo riusciti in pochi mesi ad arricchire il nostro Atlante di prodotti di qualità e origine riconosciuta con questo principe della tavola, un concentrato di tradizione e storia amato all’estero come in Italia”: con queste parole, il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali Luca Zaia ha commentato così la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea del Regolamento (Ce) n. 583/2009 della Commissione, del 3 luglio 2009, relativo all’iscrizione dell’Aceto Balsamico di Modena nel registro delle denominazioni d’origine protette e delle indicazioni geografiche protette.
L’iter è stato tra i più travagliati nella storia delle Indicazioni Geografiche Europee. La prima richiesta di registrazione risale infatti al 1996, e soltanto oggi - dopo 13 anni - si è giunti al termine della procedura.
“Si riconosce così - ha concluso il Ministro Zaia - non soltanto la qualità inimitabile dell’Aceto Balsamico di Modena, che rappresenta la cultura e la storia di un territorio estremamente ricco di conoscenza e tradizioni, ma anche il lavoro appassionato delle 62 imprese produttrici che tanto fortemente hanno creduto nella valorizzazione e nella tutela di questo prodotto. Ai Consorzi va il merito di aver creduto tenacemente in questa battaglia.
“Una procedura, quella della registrazione come Igp, che sembrava cosa semplice, afferma Cesare Mazzetti, presidente Consorzio Aceto Balsamico di Modena, e che invece si è snodata in un incredibile percorso di ritiri e presentazioni della domanda, ricorsi e controricorsi, e ritardi, ritardi, ritardi. Complice della situazione, confida Cesare Mazzetti, una certa gelosia, oggi svanita, tra i produttori dell’Aceto Balsamico di Modena e quelli del più nobile e ricercato Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, oltre che il crescente interesse da parte di molti produttori stranieri e fuori zona a rallentare l’iter, nel tentativo di sfruttare il crescente successo commerciale del prodotto, con tentativi di proporre ‘aceti balsamici’ imitativi del prodotto modenese. In realtà le leggi europee, continua il Presidente, dettano norme precise sulle denominazioni degli aceti (la parola aceto deve sempre essere accompagnata dal nome della materia prima: aceto di vino, di riso, di mele …) e non prevedono che un aceto possa chiamarsi “balsamico”. Con l’eccezione di quello di Modena, ovviamente. Dopo estenuanti trattative, condotte dal Ministero in pieno accordo con i produttori e con le Istituzioni locali (Regione e Provincia), afferma Mazzetti, si è riusciti a convincere la Commissione”.
La strada non è in discesa, l’aceto balsamico di Modena è molto imitato in tutto il mondo (anche e soprattutto fuori dai confini europei), e stiamo anche assistendo a tentativi di legalizzare la denominazione ‘aceto balsamico’ che oggi è riservata alle due Dop “aceto balsamico tradizionale” di Modena e Reggio Emilia, e alla novella Igp: occorre istituire appropriate campagne di difesa e tutela della denominazione, così come attività promozionali tese a far conoscere su tutti i mercati questo eccellente prodotto. Il Consorzio Aceto Balsamico di Modena (Cabm) è stato fondato nel 1993 dai più storici produttori modenesi, e da sempre si è posto come primo obiettivo il conseguimento della Igp al prodotto.
Info: www.consorziobalsamico.it

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli