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L’Inghilterra del vino ha grandi progetti, ed inizia a prendersi tremendamente sul serio, specie se si parla di export: l’obiettivo di industria enoica e Governo di Londra è quello di raggiungere le 2,5 milioni di bottiglie spedite nel 2020

L’Inghilterra del vino ha grandi progetti, ed inizia a prendersi tremendamente sul serio, specie se si parla di export: l’obiettivo dell’industria enoica, di concerto con il Governo di Londra, è quello di raggiungere le 2,5 milioni di bottiglie spedite nel 2020, dalle sole 250.000 di oggi.
Una goccia nel mare magnum del commercio enoico mondiale, eppure, con i 100 milioni di fatturato del 2015, il giovane settore enoico del Paese non è mai andato così bene, e decuplicare, in cinque anni, il numero di bottiglie esportate, garantirebbe 30 milioni di sterline di fatturati in più. Ci crede molto, come racconta il magazine “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), Elizabeth Truss, il Segretario di Stato per le Politiche Agricole del Regno Unito, che spera di veder passare il vigneto britannico dai 2.000 ettari di oggi ai 3.000 ettari nel 2020, e la produzione raddoppiare, da 5 a 10 milioni di bottiglie nello stesso periodo.
“La produzione enoica - spiega Elizabeth Truss - è raddoppiata negli ultimi 5 anni, con le vendite che hanno toccato i 100 milioni di sterline. Il nostro obiettivo, adesso, è seguire le nostre ambizioni, perché i nostri vignaioli stanno producendo alcuni dei vini migliori al mondo, e noi vogliamo sfruttarne il potenziale puntando sull’export: non ho alcun dubbio - conclude il Segretario di Stato per le Politiche Agricole - che possiamo diventare competitivi e giocarcela ad armi pari con Australia, Francia ed Italia”. Intanto, il Governo si sta già muovendo per individuare altri 75.000 acri di terreno adatti alle bollicine britanniche ...

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