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L’Italia si conferma primo produttore enoico mondiale, ma la Francia è distante sul filo dei prezzi medi. Al top Oltralpe il trio Meursault (1.770 euro ad ettolitro),Gevrey-Chambertin (1.722 euro ad ettolitro) e Pouilly (758 euro ad ettolitro)

Anche in Francia i primi grappoli sono arrivati nelle cantine dei principali territori del vino, ma il primato produttivo, nel 2016, si conferma abbondantemente nelle mani italiane, a quota 49 milioni di ettolitri, secondo le prime previsioni di Assoenologi, contro i 42,9 milioni di ettolitri dei cugini d’Oltralpe, i cui filari, nei mesi primaverili, sono stati letteralmente devastati da grandine e gelo, specie in Borgogna. Ma il confronto non si gioca tanto sull’aspetto quantitativo, che varia di anno in anno e sottostà, suo malgrado, a fenomeni spesso imprevedibili, quanto su quello qualitativo, “certificato”, se così si può dire, dai prezzi medi di vendita dei vini. Assodato che, nell’export, siamo ancora lontani (2,67 euro al litro contro i 5,84 dei francesi, secondo i dati Wine Monitor - Nomisma), differenze importanti rimangono anche quando si guarda ai valori assoluti delle produzioni top.

Se in Italia, come ampiamente prevedibile, secondo i dati Ismea alla fine di luglio (anche se in alcuni territori gli operatori parlano di quotazioni diverse, spesso più alte, ndr), in cima alla piramide valoriale ci sono Brunello di Montalcino (885 euro ad ettolitro) e Barolo (820 euro ad ettolitro), con l’Amarone che viaggia a quotazioni che oscillano tra gli 800 ed i 900 euro (stime queste del Consorzio della Valpolicella), in Francia sul podio salgono le nicchie produttive più “preziose” al mondo, con quotazioni altissime, legate alla loro qualità ma anche alla loro dimensione ridotta: sul gradino più alto un bianco, il top di Borgogna, Meursault, sul mercato a 1.770 euro ad ettolitro (per una produzione complessiva di appena 6.112 ettolitri), seguito dalla denominazione più pregiata tra i rossi di Borgogna, quella di Gevrey-Chambertin, a quota 1.722 euro ad ettolitro (produzione totale a 5.013 ettolitri), con un altro bianco, sempre borgognone, al terzo posto, il Pouilly, a 758 euro ad ettolitro, come rivelano i dati pubblicati dal portale francese “Vitisphere” (www.vitisphere.com).

Se alla posizione n. 4, ancora, l’Italia piazza il Barbaresco a 460 euro ad ettolitro, la Francia può vantare un’altra eccellenza di Borgogna, Mercurey, a quota 623 euro ad ettolitro (ma anche qui si parla appena di 6.493 ettolitri), mentre alla n. 5, ad una produzione importante, in volumi, come quella del Chianti Classico, sul mercato, secondo Ismea, a 272 euro ad ettolitro, il mondo enoico d’Oltralpe “contrappone” le denominazioni top del Rodano: Gigondas (649 euro ad ettolitro) e Saint Joseph (548 euro ad ettolitro). Rimanendo in Francia, il top di Bordeaux corrisponde, come in Borgogna, alla produzione bianchista, con il Sauternes a quota 532 euro ad ettolitro, davanti a Lalande de Pomerol (431 euro ad ettolitro) e Saint-Émilion (407 euro ad ettolitro). Tra i bianchi, inoltre, bene fa benissimo lo Chablis (516 euro ad ettaro), in Borgogna, così come, con volumi importanti (22.283 ettolitri), il Pinot Gris (337 euro ad ettolitro) in Alsazia.

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