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L’OBIETTIVO ? RIPRODURRE CON LA TECNOLOGIA CONDIZIONI PARTICOLARI DELLA NATURA. LE UNIVERSITA’ DI PISA E FIRENZE “SONO AL LAVORO” PER 5 AZIENDE TOSCANE

Italia
Stefano Cinelli (Fattoria dei Barbi), titolare di una delle aziende che partecipa all'esperimento sul Sangiovese

“La tecnologia molto evoluta può riprodurre, con continuità, alcuni fattori che la natura ci offre solo in condizioni molto particolari e che possono essere tra quelli che causano la straordinaria qualità e longevità delle grandi annate”: è un po’ questo l’obiettivo a cui stanno lavorando il pool di professionisti VinoVigna, le Università di Pisa e Firenze (naturalmente, le Facoltà di Agraria), l’Icv di Montpellier (diretto dal dottor Dominique Delteil), l’Istituto Sperimentale di Asti, il Laboratorio Isvea di Poggibonsi (Siena) per 5 aziende toscane del vino (Castello di Tavolese di Certaldo, Villa Cerna/Cecchi di Castellina in Chianti, Fattoria dei Barbi di Montalcino, Le Montanine di Impruneta, Massanera di San Casciano Val di Pesa).
Questa ricerca, presentata nei giorni scorsi (presente anche il maestro della critica del vino in Italia, Luigi Veronelli), è stata volutamente fatta sul Sangiovese per appurare se la creazione di situazioni ottimali esalti o meno le differenze estreme di tipicità, di longevità, di terroir e quelle dovute all’annata, caratteristiche di questo vitigno. “Si è usata - spiegano Stefano Cinelli Colombini ed Andrea Cecchi - anche l’antica tradizione enologica toscana della vinificazione di botti in legno, con risultati estremamente interessanti; non c’è dubbio che, nelle migliori annate, il Sangiovese produce, nelle aree più vocate della Toscana, vini tali da essere a livello della migliore produzione internazionale, pur mantenendo caratteristiche ben diverse su ogni area. Qui sta l’unicità di molti vini della Toscana e del Sangiovese. Questo è ciò che crediamo di aver dimostrato con la nostra ricerca, un ben riuscito matrimonio tra tecnologia, territorio e tradizione”.

Chi sono - VinoVigna, pool di professionisti: un modo
innovativo per confrontarsi con il mondo del vino

VinoVigna raggruppa un pool di professionisti: dall’agronomo al perito agrario, dall’enologo al consulente finanziario, che hanno scelto di affiancare i produttori e confrontarsi con i problemi della viticoltura puntando sull’eccellenza e la qualità. Un metodo di lavoro aperto al confronto ed alla collaborazione, che ha prodotto significative sinergie con l’Università di Firenze, con l’Università di Pisa, con Icv di Montpellier, diretto dal dottor Dominique Delteil, con l’Istituto Sperimentale di Asti e con il Laboratorio Isvea di Poggibonsi (Si).
La filosofia di VinoVigna punta ad esaltare la caratteristiche di un determinato territorio andando alla ricerca anche di vitigni autoctoni da selezionare e valorizzare. L’obiettivo finale è quello di realizzare un vino che, mantenendo le caratteristiche fondamentali delle uve da cui proviene, corrisponda al gusto attuale.Una delle prime sperimentazioni è stata fatta con il Colorino, un vitigno autoctono della Tenuta Il Corno di San Casciano Val di Pesa (Fi), quindi è arrivata la selezione del Canaiolo e della Malvasia Nera della Fattoria di Faltognano a Vinci (Fi).
I professionisti di VinoVigna sono Claudio Gori, enologo; Alessio Bandinelli, enologo; Fabio Burroni, agronomo; Adriano Ferracuti, consulente finanziario; Stefano Ferrari, enologo; Renzo Masi, perito agrario; Rita Orrù, enologo.

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