Cosa dovrebbe interessare a chi produce vino di qualità in Italia, se la bozza di riforma dell’Ocm vino che verrà presentata il 4 luglio a Bruxelles contiene provvedimenti come gli incentivi all’espianto (volontario) per i vigneti poco produttivi e la riduzione dei fondi per la distillazione di crisi, giusto per fare degli esempi? “Apparentemente a livello pratico nulla”, commenta Giacomo Rallo di Donnafugata, una delle cantine che hanno segnato la rinascita della vitivinicoltura siciliana, a www.winenews.tv.
Ma se alcuni di questi provvedimenti vanno a mettere in discussione anche solo la fascia dei vini italiani di minore qualità, “il danno all’immagine che ne può derivare coinvolgerà anche chi, come noi, produce vini di alto livello”.
Secondo Giacomo Rallo, i punti della riforma che possono portare a pratiche “massificanti” come il “rivoluzionamento” del sistema delle denominazioni o il mantenimento dello zuccheraggio, rischiano di annullare anche i buoni risultati dei vini di qualità italiani che “compensano almeno in parte il calo dei consumi dei vini di fascia bassa, che perdono ogni anno quote di mercato”.
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