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L’UNIONE EUROPEA BOCCIA IL “SUINO PADANO”: “AGGETTIVO INAPPROPRIATO”

Colpa dell’aggettivo “Padano” e della storia quasi inesistente della “denominazione”, la Dop “Gran Suino Padano” è stata bocciata dalla Commissione Europea, bocciatura contro la quale il Ministero dell’Agricoltura ha comunque fatto ricorso.

Focus - L’Associazione Nazionale Allevatori Suini (Anas) in mobilitazione
La bocciatura rischia di far saltare “anche l’ultimo flebile legame che teneva assieme macellatori industriali e allevatori”, avverte il presidente dell’Anas (Associazione Nazionale Allevatori Suini), che minaccia la mobilitazione dei suoi associati.
“Bruxelles - spiegano dall’Anas - ha bocciato la Dop perchè nell’area d’origine, che obbligatoriamente deve contrassegnare una Dop, rientrano in questo caso suini allevati in 11 regioni italiane tra cui Toscana, Abruzzo e Molise non attinenti quindi con l’aggettivo “Padano”.
“Forse avremmo avuto più chance di ottenere la Dop usando la denominazione Suino Pesante, già noto in commercio, o Suino Italiano” spiegano dall’Anas. “La notizia del fallimento della richiesta Dop - afferma il presidente dell’Anas, Giandomenico Gusmaroli - sembra spezzare anche l’ultimo flebile legame che teneva assieme macellatori ed allevatori, già sulle barricate nei mercati, dove il prezzo riconosciuto dai macellatori sta facendo chiudere centinaia di aziende agricole”.
Il prezzo pagato agli allevatori - sottolineano sempre dall’Anas - è lo stesso di 20 anni fa (1,150 euro al kg dell’animale vivo). “E questo perchè - afferma Gusmaroli - gli industriali (l’Assica, associazioni industriali delle carni, ndr), i nostri partner, ci tengono all’oscuro del bollettino di vendita di un prodotto che è anche nostro”.
“Proporrò - attacca ancora Gusmaroli - alla mia categoria azioni durissime, che potrebbero coinvolgere per intero il sistema delle Dop. Oltre ad una battaglia sui mercati vorrei puntare su una “operazione realtà”, quella che gli industriali temono di più. Nelle prossime settimane riveleremo agli italiani gli imbrogli che, da anni, si consumano sotto i loro occhi ogni volta che riempiono il carrello”.

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