In un mondo in costante e sempre più rapido cambiamento, in ogni campo della vita, qualche certezza ci vuole. E a tavola, una di queste, è la Dieta Mediterranea, Patrimonio Unesco, basata, semplificando, su un consumo elevato di verdure, frutta e cereali, e su un consumo moderato di carne, e qualche calice di vino ai pasti, preferibilmente rosso, che si conferma la migliore al mondo per la salute, per l’ottavo anno di fila, secondo la classifica 2025 redatta da “U.S. News & World Report”, storica rivista statunitense, che coinvolge ogni anno un panel di esperti per valutare i migliori regimi alimentari tra i tanti oggi codificati. Con un “rating” di 4,8 stelle su 5, infatti, il regime alimentare reso celebre dagli studi del fisiologo e biologo Ancel Keys, resta il migliore in assoluto, e ha una storia peculiare, legatissima all’Italia e al Cilento (come abbiamo raccontato anche in questo video).
Keys, infatti, nel 1944, si trovava nel Cilento con le truppe americane. Aveva inventato le famose “razioni K”, risorsa alimentare compatta per i soldati. Durante la permanenza si accorse di come gli abitanti del posto, nonostante la povertà e la guerra, godessero di alte aspettative di vita, molto superiori a quelle registrate in Usa, e anche di una bassa incidenza di malattie cardiovascolari. Indagando scoprì come le abitudini alimentari della popolazione svolgessero un ruolo protettivo, specialmente grazie ai prodotti locali e stagionali ricchi di fibre, antiossidanti e acidi grassi insaturi.
Keys si stabilì, così, a Pioppi, frazione sul mare di Pollica, insieme alla moglie Margaret, anche lei ricercatrice, trasformando il villaggio di pescatori nel centro nevralgico di una rivoluzione. I loro studi approdarono a una sintesi: la Dieta Mediterranea entrò definitivamente nel vocabolario nel 1975 dopo la pubblicazione del libro “Eat well and stay well, the Mediterranean way”. Seguirono altre pubblicazioni e ricerche. Keys visse a Pioppi fino alla sua morte nel 2004, all’età di 100 anni.
“La Dieta Mediterranea si concentra sulla qualità e sullo stile di vita piuttosto che su un singolo nutriente o gruppo alimentare. Numerosi studi hanno dimostrato che questo modello dietetico riduce il rischio di alcune condizioni di salute croniche, come le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2, promuovendo al contempo la longevità e migliorando la qualità della vita”, si legge su “U.S. News & World Report”. Che sulla classifica, aggiunge: “i nostri relatori hanno valutato ogni piano dietetico per completezza nutrizionale, rischi e benefici per la salute, sostenibilità a lungo termine ed efficacia basata sull’evidenza scientifica. Hanno anche considerato i punti di forza e di debolezza di ciascuna dieta e gli obiettivi specifici che ciascuna dieta potrebbe essere più efficace nell’affrontare”. E la Dieta Mediterranea è ancora al top, perché è “una delle diete più studiate, supportata da un solido corpus di ricerche scientifiche, per mitigare le condizioni croniche (come le malattie cardiache e il diabete di tipo 2), aumentare la longevità e migliorare la qualità della vita. La Dieta Mediterranea è una delle diete più facili da seguire per una buona ragione. Piuttosto che adottare un approccio altamente restrittivo che elimina determinati nutrienti o gruppi di alimenti, o essere molto rigida su specifici macronutrienti, fornisce linee guida generali che sono abbastanza versatili da essere adattabili a qualsiasi cucina o stile di vita, rendendola un approccio sostenibile al cibo”.
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