Ogni tanto vino fa rima con solidarietà. La famiglia Antinori, una delle griffe più importanti del vino nazionale, simbolo del made in Itay nel mondo, è coinvolta da alcuni anni in un importante progetto umanitario in Kirghizistan, nel centro Asia.
Sulle rive del lago Issykul, a 1500 metri di altitudine, Piero Antinori e l’ex presidente di Volkswagen Carl Hahn hanno avuto un ruolo importante per la nascita di una tenuta viticola a base di Pinot nero, Chardonnay e Riesling. Ma non si tratta di un investimento commerciale: l’azienda nasce per dare lavoro e prospettive alla popolazione locale che vive in precarie condizioni economiche, a cui Antinori offre la propria consulenza tecnica e agronomica.
Tutto nasce nel 1999 quando Piero Antinori viene contattato da Carl Hahn, allora presidente della Volkswagen, come consulente del governo della Repubblica del Kirghizistan per lo sviluppo di un progetto umanitario finalizzato ad insegnare alla popolazione, composta perlopiù da nomadi, un modello di agricoltura stanziale di prodotti “finiti”, quali ad esempio il vino. La tenuta, 8 ettari vitati, comprende oggi anche una piccola e bene equipaggiata cantina, con macchinari tutti provenienti dall’Italia. La prima vendemmia è stata realizzata nell’ottobre del 2002, ed è stata seguita personalmente da Albiera e Alessia Antinori.
Ad occuparsi del progetto sono infatti le tre figlie del Marchese Antinori, Albiera, Allegra e Alessia, che almeno una volta all’anno volano in Kirghizistan per seguire gli sviluppi della tenuta in terra asiatica. Al momento il progetto è ancora in una fase sperimentale, ma con buone possibilità di espandersi in futuro. I vini prodotti saranno destinati ad essere venduti esclusivamente sui mercati dei Paesi vicini, come la Russia e la Cina.
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