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LA FRANCIA DEL VINO SI SCOPRE “POPULAR”: DIETRO AI FUTURES SUI PREMIÈRES CRÛ DI BORDEAUX E AI RECORD NELLE ASTE DI HONG KONG, CI SONO IL VINO IN BAG IN BOX (CHE PESA PER 30% DEGLI ACQUISTI IN GDO), E LE DENOMINAZIONI D’ORIGINE IN LATTINA

Italia
I vini di Francia in lattina

Quando si tira in ballo il binomio tra Francia e vino, qualsiasi discorso ricade sempre e comunque su tutto ciò che ha a che fare con i fine wines, dai futures sui premières crû di Bordeaux ai risultati eccezionali messi a segno da Champagne di annata alle aste di Hong Kong o New York. Eppure, non si tratta che del vertice di una piramide produttiva molto più complessa, che racconta di abitudini di consumo decisamente più popolari. Nella grande distribuzione, come raccontano le cifre di FranceAgriMer pubblicati da “Vitisphere”, le vendite sono trainate dal bag in box, che da solo rappresenta il 30,8% di tutto il vino acquistato nei supermercati di Francia (di cui il 62% nel formato da 5 litri, e per il 40% si tratta di Igt monovarietale). E, se non bastasse, l’elasticità di alcuni disciplinari ha permesso alla Winestar di mettere per la prima volta in lattina tre vini a denominazione di origine controllata: un rosso, un bianco ed un rosé Corbières Aoc, l’appellation più grande della Languedoc - Roussillon. Una novità dettata dalla necessità di conquistare i più giovani, sempre meno affascinati dal vino, ma “conquistabili” con un packaging pensato per loro, un formato leggero e trasportabile, un aspetto ... che ricorda una birra.

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