Avanti con il progetto di sradicamento delle viti, particolarmente atteso in Francia per ridurre il potenziale della produzione vinicola francese da parte di un settore variegato, dove, accanto ad eccellenze che non sembrano risentire dei venti di crisi, sono presenti produttori alle prese con difficoltà, complice anche una fase dove i consumi sono fortemente rallentati. E dove da tempo si punta sull’estirpazione, misura per riequilibrare domanda ed offerta e non far crollare i valori del vino. Per questo il Ministro dimissionario dell’Agricoltura francese, Marc Fesneau, da Bruxelles, ha mandato un messaggio al Commissario Europeo per l’Agricoltura, il polacco Janusz Wojciechowski, confermando la propria volontà di procedere in questa direzione per un progetto che, come scritto sui suoi canali social, ha “la necessità di concretizzarsi rapidamente, dopo diversi mesi di scambi sul sistema di estirpazione co-costruito con la filiera, in modo che sia operativo entro il 2024. Questo è necessario, urgente e utile per ridare prospettiva al settore. Questa misura strutturale servirà, quindi, da progetto pilota per il Gruppo di Alto Livello della Commissione sull’industria vitivinicola”.
Una scadenza, sottolinea il sito “Vitisphere”, in linea con gli impegni del Ministro e con i “desideri” del vigneto: i suoi rappresentanti vogliono imperativamente uno strumento per ridurre il potenziale produttivo effettivo a partire dal 15 ottobre con la scelta tra estirpazione permanente (a 4.000 euro l’ettaro e perdita dell’autorizzazione al reimpianto) e l’estirpazione temporanea (a 2.500 euro l’ettaro senza possibilità di reimpianto per 4 anni).
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