Il conflitto russo-ucraino rappresenta una sfida anche per le politiche europee di promozione dei prodotti agroalimentari, e quindi anche del vino, che adesso dovranno essere rimodulate in base a nuove esigenze ed emergenze. Ne è consapevole l’European Food Forum, network di cui Confagricoltura è partner, nato per il rafforzamento del dialogo sui sistemi alimentari sostenibili tra filiera alimentare, responsabili politici e altre istituzioni. Il Forum, insieme all’Intergruppo Vino del Parlamento Europeo ha portato il dibattito a “Vinitaly 2022”, con il Ministero delle Politiche Agricole.
Per il comparto vino due sono gli aspetti centrali: la promozione e l’etichettatura. L’europarlamentare e vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, si è concentrata sul ruolo che i rappresentanti dell’Italia stanno svolgendo nel Parlamento Ue. “Questa guerra insensata alle porte dell’Europa sta avendo conseguenze su tutti i settori dell’economia, compreso quello alimentare. È importante lavorare a livello comunitario anche per favorire la stessa Ucraina nell’approvvigionamento di cibo essenziale. Ma non dobbiamo dimenticare neanche le gravi conseguenze su altre aree del globo, come il Medio Oriente”. Picierno ha aggiunto che “anche la sicurezza alimentare è stata messa a dura prova in questo ultimo mese e mezzo. Resta in primo piano il focus, avviato prima dello scoppio del conflitto in Ucraina, sul ruolo che la storia dei nostri prodotti ha nella loro promozione sui mercati esteri”.
“L’Italia ha posizioni distanti da quelle della Commissione su alcuni punti - ha affermato Alessandra Moretti, europarlamentare italiana e componente della Commissione speciale sul cancro di Bruxelles - primo fra tutti, il sistema Nutriscore. Siamo riusciti a cambiarne l’approccio, partendo da un fatto conclamato: il 40% dei tumori si può prevenire anche grazie ad una alimentazione equilibrata. Un punto di vista che condividiamo anche con European Food Forum”.
Parole condivise anche dal presidente di Federico Castellucci (Confagricoltura Vino). “L’intero comparto vitivinicolo è consapevole dell’importanza di inserire nelle politiche di promozione dei prodotti made in Italy il concetto di consumo moderato. È un principio giusto, che lascia ancora più spazio al tema del rapporto tra vino e territorio in cui esso nasce”.
Sul valore della promozione e dell’informazione ha insistito anche Brando Benifei, europarlamentare, componente della Commissione per il Mercato Interno e cofondatore dell’European Food Forum. “Dobbiamo lavorare contro la disinformazione. La salubrità di un alimento non può essere calcolata soltanto in base alla quantità della sua assunzione. Ne sono consapevoli anche i produttori, sensibili da molto tempo al tema”.
“La crisi prodotta dalla guerra in Ucraina si inserisce in un contesto internazionale già complicato”, ha detto Joao Onofre, dg aggiunto della Direzione Generale Agri della Commissione Ue, il quale ha ricordato la, non troppo lontana nel tempo, guerra commerciale tra Usa e Cina, e la pandemia da Covid-19. “Davanti a quanto sta succedendo in Ucraina, è quasi imbarazzante parlare di promozione. Fino a poco tempo fa avevamo come obiettivo promuovere l’export del surplus di produzione comunitaria. Evidentemente, la strategia deve cambiare”. Anche se non bisogna dimenticare che “il cambiamento climatico resta la minaccia a lungo termine più importante e da questo non possiamo prescindere” ha aggiunto Onofre.
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