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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Il vino è global. Ma i prezzi sono d'élite …
La globalizzazione (che qualche sprovveduta vestale del mondo agricolo continua ad esorcizzare), è alla base del solo vero boom delle nostre campagne, quello del nostro vino, che da prodotto residuale, marginale è diventato un fenomeno di moda. Se nei più costosi ristoranti di New York o di Los Angeles si pasteggia a Brunello o Sagrantino, se i vini del nostro Sud (una volta imbevibili) hanno registrato un salto qualitativo senza precedenti, se i nostri passiti oggi gareggiano coi più raffinati Sautèrnes, ebbene di tutto questo bisogna ringraziare il mercato globale, che impone gusti, mode, tendenze senza confini, fa e disfa i mercati, umilia chi ieri si gonfiava di presunzione. Così mentre il nostro export va a mille, i francesi - primi esportatori al mondo - diventano sempre più nervosi. I loro primati vacillano … Il bello è che non sono solo i grandi chateaux a perdere colpi, ma è il cuore della produzione, quella dei vini doc, che trova ormai nei vini italiani concorrenti formidabili. Ma non solo. Gli chardonnay, i cabernet, i pinotage del Nuovo Mondo offrono rapporti qualità/prezzi ancora più convenienti: Cile, Sudafrica, Nuova Zelanda si affacciano sui mercati mondiali con prodotti di gusto europeo e prezzi stracciati. In Francia si fa autocritica … L'altra faccia della medaglia di questo boom emerge sul fronte prezzi: i ricarichi che enoteche ma soprattutto i ristoranti applicano sulle bottiglie stanno davvero superando la soglia del buon senso. Non ci risulta che in cantina i listini siano impazziti; ma lo sono certe “carte dei vini”. Questo argomento prima o poi bisognerà affrontarlo, anche se i produttori (per ovvi motivi) recalcitrano. Se il vino, da fenomeno di moda, diventa un consumo d'élite, si dà la zappa sui piedi. Vanno bene le aste, le degustazioni, le classifiche, ma le bottiglie nascono in primo luogo per essere bevute. Sulle guide facciamo quindi spazio anche alla valutazione del rapporto qualità/prezzo. E ricordiamoci che sopra le 25.000/30.000 lire una bottiglia più che attrarre può spaventare.

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