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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Risorge il vino romano dell'antica Pompei ... L'evento sta per compiersi: dopo 1992 anni, nella Pompei imperiale, torna la vendemmia. Negli orti e nei giardini della 'domus', nella città sommersa dal diluvio di fuoco e gas dell'eruzione del 79 D. C., tornerà la vita biologica grazie al progetto realizzato dal laboratorio di ricerche della Soprintendenza archeologica, diretto dalla professoressa Anna Maria Ciarallo, e dalla casa vinicola Mastroberardino. Oggi, nell'area localizzata all'interno delle mura, tra via dell'Abbondanza e la via del Castricio, in corrispondenza dell'antico vigneto situato presso la casa dell'oste Eusino, verranno raccolti i primi grappoli da avviare a vinificazione. I reimpianti di vitigni autoctoni di origine greca e latina hanno interessato un'area di un ettaro suddivisa in cinque siti, tra i quali il Foro Boario, la Casa della Fontana a Mosaico e quella della Nave Europa. La sperimentazione, nata da un'idea di Antonio Mastroberardino, cominciò due anni fa ed è stata preceduta da una approfondita ricerca ampelografica (disciplina che studia e classifica le viti), che ha consentito di ricostruire, attraverso i dipinti e le testimonianze scritte di Plinio e Columella, le specie capostipiti dell'area vesuviana, la distanza tra le piante e la disposizione dei filari. Attraverso la rigorosa rilettura degli antichi impianti, sono state ricreate le condizioni in sito della viticoltura pompeiana. La prima raccolta verrà invecchiata per 18-24 mesi, un tempo minimo secondo la casa vinicola di Atripalda (Avellino).

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